Le Pro loco del Friuli V.G. fortemente penalizzate dal governo regionale

In merito alle difficoltà in cui si trovano le Pro loco a seguito dei consistenti tagli stabiliti dalla giunta regionale si rimarca quello che è l’evidente disinteresse anzi la volontà di penalizzare le attività diffuse e radicate del sistema associazionistico delle Pro loco.
Un sistema che conta 220 associazioni e oltre 35 mila volontari che vengono di fatto ignorati e privati del riconoscimento del ruolo importante di soggetti attrattivi del turismo regionale grazie al livello qualitativo raggiunto riguardo l’offerta di progetti promozionali.
E’ altresì paradossale che proprio nella ricorrenza dell’Anno europeo del Volontariato la giunta regionale intenda punire le Pro loco, sodalizi ben consolidati e radicati nelle nostre comunità per quanto riguarda l’aggregazione sociale, l’impegno solidaristico e la sussidiarietà espletata riguardo molteplici servizi pubblici spaziando in diversi campi, da quello culturale a quello ambientale.

Con il mancato sostegno della regione le Pro loco rischiano di compromettere l’organizzazione di manifestazioni ed iniziative che raggiungono anche livelli di carattere internazionale con ricadute più che positive per i territori con ritorni positivi di carattere economico specie riguardo il settore commerciale, la ricettività e la ristorazione.
La gestione verticistica e referenziale delle politiche per il turismo, adottate dalla giunta Tondo, favorisce solamente alcune aree e settori privilegiati del Friuli, come dimostra l’assegnazione di 500 mila euro alla sola Amministrazione provinciale di Udine per il progetto “Terra dei Patriarchi” ed esclude diverse realtà protagoniste dell’offerta culturale e ricreativa di sicuro richiamo turistico.
Purtroppo gli stanziamenti che venivano in passato assegnati al sistema delle Pro loco sono stati ingiustamente dirottati penalizzando l’intero territorio friulano e non hanno tenuto in alcun conto dell’impegno e del lavoro profuso da quei soggetti ingiustamente esclusi che hanno sempre operato con la finalità di promuovere l’immagine della nostra regione, facendo ricorso al volontariato attivo e all’aggregazione sociale.
La giunta regionale, anche in questo caso e brillando per la sua assenza all’Assemblea regionale fra le Pro loco del Friuli Venezia Giulia di domenica 27 marzo u.s. a Casarsa, ha dimostrato di essere irrispettosa dei numeri raggiunti dai flussi del movimento turistico organizzato dalle realtà associative locali come le Pro loco che con poche risorse, assieme allo genuine forze di volontariato, riescono a produrre risultati significativi e di successo.
Non risultano essere coerenti i le affermazioni del capogruppo del Pdl, Daniele Galasso che parla della necessità di ridurre i trasferimenti al settore turistico-culturale a fronte della contrazione della spesa pubblica e di mancanza di risorse quando “stranamente” compaiono i fondi per manifestazioni come “Bianco&Nero”.
Le Pro loco erano invece le realtà che andavano premiate perché capaci di essere veicolo autentico di crescita dell’offerta turistica regionale, brave a gestire con oculatezza i finanziamenti pubblici, a valorizzare le energie e a moltiplicarne il ritorno, non solo d’immagine, a beneficio dell’economia locale diventando volano di sviluppo per le piccole e medie imprese agricole, artigiane e del settore terziario.

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