Con la Croazia nell’UE subito l’Euroregione: basta ritardi dalla giunta Tondo

Il ministro Giancarlo Galan, intervenendo in merito all’ingresso della Croazia nell’UE e alle preoccupazioni sui ritardi dell’istituzione dell’Euroregione nonché sul futuro del Corridoio Adriatico-Baltico, spiega senza mezzi termini, che “risulta dimenticato il progetto politico dell’Euroregione tra il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, le due Contee nord adriatiche della Croazia, la Slovenia e la Corinzia”; progetto nato all’epoca della sua presidenza della Regione Veneto in stretta collaborazione con l’allora governatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy.
Le affermazioni del ministro Galan mettono in tutta evidenza le verità in merito al presente e al futuro dell’Euroregione, confermando il fallimento delle politiche d’internazionalizzazione della giunta Tondo.

Dopo tre anni di annunci da parte del presidente Tondo si tocca con mano invece la dura realtà di uno strumento – quello del Gruppo europeo di Cooperazione territoriale (GECT), fortemente voluto dalla precedente giunta regionale guidata da Illy – che non riesce a decollare e che doveva essere invece fondamentale per lo sviluppo di rapporti economici nell’ambito delle realtà regionali.
Non solo, le parole di Galan suonano come un grosso campanello d’allarme a seguito dell’allontanarsi delle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto dai grandi assi strategici transeuropei.
L’inerzia del governatore Tondo, di fronte all’ennesimo sollecito del ministro Galan sulla costituzione dell’Euroregione, conferma ancora una volta la disattenzione e l’inconsistenza politica del governo regionale nella dimensione strategica europea a discapito di quello che è stato un ruolo di primordine del Friuli Venezia Giulia nella dimensione internazionale conseguito con il lavoro dalla giunta Illy.
A Trieste non si sta facendo nulla contro la possibile esclusione della nostra regione dall’asse Adriatico-Baltico
Purtroppo dopo l’efficace attività svolta fino al 2008 di preparazione e di costruzione delle forme di collaborazione transfrontaliera propedeutica al rafforzamento della coesione e della competitività territoriale, si sancisce il fallimento del processo che doveva assicurare una efficace politica di collaborazione, indispensabile per il mantenimento del Friuli Venezia Giulia al centro dell’integrazione europea e delle dinamiche internazionali.

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