Il governo boccia la legge regionale n.3/2012, con riferimento all’articolo 1 che prevedeva la conferma delle norme regionali riguardo l’elezione degli organi istituzionali delle Province.
Nella sostanza il consiglio regionale all’inizio del mese di marzo scorso aveva deciso di non applicare il decreto Monti “Salva Italia” che trasformava le province in enti di secondo grado con la nomina degli organi istituzionali da parte dei sindaci.
I limiti del provvedimento legislativo regionale evidenziati in aula dal Pd, sono stati confermati dall’ennesima bocciatura del governo riguardo la produzione delle leggi durante questi ultimi quattro anni di governo Tondo.
Un sistema di legiferare pasticciato e contraddittorio che ha dovuto sottostare ai diktat del presidente della Provincia di Udine e segretario regionale della Lega Nord, Pietro Fontanini con il solo scopo di sottrarsi ad una effettiva riorganizzazione dell’assetto istituzionale che riguarda le province e l’intero sistema delle autonomie locali in Friuli Venezia Giulia.
Fontanini ha così imposto a Tondo il mantenimento nella nostra regione dello “status quo“ che ha, da parte sua, dimostrato l’incapacità di apportare, prima della fine della legislatura, le opportune riforme degli enti locali, tanto annunciate dal governatore e dall’assessore Garlatti.
Mentre nel resto del Paese è già partita la semplificazione, tanto auspicata da tutti, del sistema istituzionale con il superamento delle province, ente intermedio e sovrapposto a comuni e regione, qui la Lega ha voluto conservare poltrone e potere.
Si evidenzia ulteriormente l’incapacità dell’intera maggioranza di centrodestra nell’affrontare seriamente il teme delle riforme e si conferma la confusione e l’inerzia in cui si trova la giunta Tondo nel gestire il sistema di governo delle autonomie locali con ricadute estremamente negative per la gestione dei servizi e per gli investimenti dei comuni.
Vi è l’assoluta necessità, al di là del mascheramento che mira solamente a salvare lo status quo dell’ente presieduto dall’on.Fontanini di approvare, nei dieci mesi che mancano alla fine della legislatura e c’è ancora tutto il tempo necessario, una riforma complessiva del sistema Regione – autonomie locali ripartendo proprio dalle disposizioni contenute nella legge regionale n.1/2006.