Garlatti torna in Regione come consulente

TRIESTE «Finita l’esperienza politica torno a lavorare all’Università». Ma anche no. O almeno non subito. Andrea Garlatti, ex assessore con una nomina sicura come direttore scientifico della costituenda Scuola regionale di formazione, smentisce se stesso una volta ancora. Secondo Franco Iacop, è pronto un posto da consulente nel terreno occupato dal professore fino a poche settimane fa: Funzione pubblica di Palazzo. Iacop non ha dubbi: Garlatti esce dalla porta e rientra dalla finestra. «È la dichiarazione sorprendente del nuovo assessore Elio De Anna che, convocando gli enti locali Fvg, farà trovare sul tavolo delle riforme proprio Garlatti», afferma il consigliere del Pd. Vero? Falso? Vero, conferma De Anna: c’è una sedia anche per il suo predecessore. «Nel momento in cui chiamo al confronto le associazioni delle autonomie, si tratta della convocazione di chi ha gestito fino a poco tempo fa la partita delle riforme. Chiamiamolo pure passaggio di consegne. Del tutto naturale, visto che discuteremo di questioni che il mio collega ha vissuto in prima persona». Garlatti, prosegue De Anna, «verrà a titolo gratuito. Anzi, non è neppure detto che venga. Al momento non ha confermato la sua presenza». Eppure, le ripetute dichiarazioni di Garlatti, che si definiva un tecnico prestato alla politica lo stretto necessario per impostare un’operazione anti-sprechi e ammazza-burocrazia, non trovano riscontro. Un attimo dopo aver dato l’addio alla giunta Tondo, ecco l’incarico disegnato ad personam: il ruolo di direttore scientifico in quella Scuola di formazione che il centrodestra ha deciso di istituire per legge (sempre che la spending review di Monti lo consenta), con tanto di compenso pari ai direttori regionali di ente, 120mila euro a regime, 56mila euro in sede di avvio del percorso. E adesso, pure la consulenza? De Anna minimizza. Iacop, invece, rincara la dose. Nel mirino del Pd ci sono i risultati mancati dell’ex assessore: possibile che tocchi proprio a lui sedersi al tavolo della ripartenza? «Risulta veramente singolare – osserva Iacop – che dopo tre anni di attesa e di annunci le riforme istituzionali, tanto propagandate da Tondo, ripartano dalle stesse persone che per un lungo periodo di responsabilità diretta di governo non le hanno attuate». Non basta. Iacop ritiene che «verrà inoltre a crearsi una sovrapposizione di azioni tra la commissione speciale appena approvata dal Consiglio, chiamata ad occuparsi proprio dei temi della riforma e del destino delle Province, e la nuova iniziativa agostana rilanciata dal binomio De Anna-Garlatti con Tondo spettatore». Perché De Anna, chiede il consigliere democratico, «annuncia un’iniziativa personale invece di raccordarsi con la commissione, nella quale sono rappresentate tutte le forze politiche?». Detto che le soluzioni ipotizzare da De Anna, «non sono altro che la ripresa dei temi delle aree vaste di Comuni e della gestione associata dei servizi, previsti dalla legge regionale 1 del 2006 e poi bloccati e in parte soppressi proprio dalla giunta Tondo», il centrodestra, «all’ennesimo rimpasto, «mostra ancora una volta confusione e mancanza di una seria progettualità».
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