Attaccano i consiglieri regionali del Pd Franco Iacop e Mauro Travanut, componenti della Commissione speciale. «Perché con questa Commissione – dicono i due democratici – il Consiglio regionale ha supplito all’assenza di proposta da parte della giunta»
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I lavori della Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province proseguirà domani. Alle 10 saranno ascoltati i rappresentanti del Consiglio delle Autonomie locali, dell’Upi Fvg – Unione Province italiane –, dell’Anci Fvg – associazione dei Comuni –, ma anche i presidenti delle Assemblee delle Unioni dei Comuni montani e il presidente del Comitato paritetico per i problemi della minoranza slovena. Nel pomeriggio, invece, dalle 14.30 sarà la volta del Comitato Trieste città metropolitana, del Movimento Vivo Pordenone e del Comitato per l’Autonomia e il rilancio del Friuli di Udine. La Commissione si riunirà in altre due occasione, martedì 28 e giovedì 30 agosto. A essere ascoltati, tra gli altri, saranno i presidenti delle quattro Province; il presidente e i componenti di nomina regionale della Commissione paritetica Stato-Regione; docenti delle università di Udine e di Trieste; rappresentanti delle organizzazioni sindacali, ma anche di Confindustria Fvg, Federazione delle Pmi, Confagricoltura, Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato. O ancora esponenti del mondo delle coop, delle Camere di Commercio e delle Fondazioni Crt, Crup e Carigo. d Quattro giornate fitte fitte di incontri da chiudere in due settimane per arrivare a fine settembre con una proposta di riforma. Ha preso il via ieri l’impegno della Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province. Un impegno subito in salita con la Lega, forza di governo, che parla di Commissione inutile e il Pd che gela le attese. Perché, è la sintesi della candidata democratica alla presidenza della Regione Debora Serracchiani, il lavoro di una commissione è fuori tempo massimo e la giunta di Renzo Tondo ha abdicato al ruolo di riformare il Fvg. «Occorre un deciso cambio di passo. Ho massimo rispetto per le prerogative del Consiglio regionale e per l’autorevolezza degli interlocutori invitati – sono le parole di Serracchiani –, ma con la legislatura in scadenza non è più il tempo di riunire commissioni, ordinarie o speciali, e di fare consultazioni e audizioni. È come se Tondo avesse alzato bandiera bianca». E allora la segretaria regionale del Pd annuncia la “sua” riforma, quella che punta a superare le Province e a riorganizzare la Regione. Una proposta che sarà presentata l’8 settembre a Codroipo. «Sarà una grande convention – rivela Serracchiani – per mettere a servizio della comunità regionale le competenze di amministratori negli enti locali, dedicata ad approfondire una proposta di nuovo modello di ordinamento del Fvg. E sarà un incontro di amministratori aperto a tutti coloro che, anche di diversa appartenenza e percorso – sostiene la candidata a governatore –, vorranno dare il loro contributo costruttivo a delineare un modello di Regione più snella e flessibile, più efficace e meno costosa».
Attaccano anche i consiglieri regionali del Pd Franco Iacop e Mauro Travanut, componenti della Commissione speciale. «Perché con questa Commissione – dicono i due democratici – il Consiglio regionale ha supplito all’assenza di proposta da parte della giunta». Ieri i “commissari speciali” hanno ascoltato i quattro presidenti dei Consigli provinciali e i capigruppo nelle quattro assemblee provinciali di ogni forza politica. Come nelle previsioni i quattro presidenti hanno difeso senza incertezze i loro enti o, come ha sibilato qualcuno, le rispettive poltrone. Perché – sono state le tesi più illustrate – chiudere gli enti intermedi e trasferire le competenze a Regione e Comuni costerebbe più dell’attuale sistema e perché si punta a far pagare a enti che funzionano un malcontento diffuso verso le istituzioni. Il presidente della Commissione speciale, Antonio Pedicini (Pdl), punta a una proposta che riveda il meccanismo degli enti locali, ma gli alleati della Lega non sono d’accordo. «Via subito le Province senza perdere tempo con Commissioni inutilmente ridondanti. Meglio sviluppare il concetto di macroregione del Nord», sostiene il segretario Fvg della Lega Matteo Piasente, anche contro gli interessi del “suo” presidente, Pietro Fontanini, leader della Provincia di Udine che pensa invece a un “grande Friuli”. «La prima giornata di Commissione ha forse prodotto qualcosa? Sono forse emerse cifre che arricchiscono il dibattito? Non servono Commissioni o referendum per capire che le Province devono essere soppresse», insiste Piasente. Nel frattempo la Commissione ha anche deciso di “aprirsi” a Facebook e Twitter per chiedere ai naviganti che fare delle Province.
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