IL VERDETTO «L’operazione andava valutata nel suo complesso e non su singoli casi» –
IL VANTAGGIO «Gli incentivi hanno prodotto un calo evidente degli organici» –
LAVATA UN’ONTA Riccardo Illy condizionava a questa assoluzione l’eventuale ritorno in politica.
L’EX PRESIDENTE «Posso tornare in politica ma non sarò io apropormi»
TRIESTE – «Ho sempre nutrito molta fiducia nella magistratura e oggi non posso che confermarla. Adesso vedremo». L’assoluzione a lungo attesa e ora decisa dalla Corte dei conti rappresentava per Riccardo Illy una pre-condizione «assoluta» per un eventuale ritorno in politica. «Certo, ora potrei decidere un passo del genere spiega a caldo al Gazzettino l’ex presidente del Friuli Venezia Giulia – tuttavia non assumerò io l’iniziativa. E non promuoverò una lista Illy». In campo, per il Centrosinistra, c’è già Debora Serracchiani. Candidata dal suo Pd in cerca di coagulare il più ampio ventaglio di alleanze, sebbene con Sel e Idv le danze debbano ancora cominciare, con Rifondazione pare non comincino affatto e con l’Udc sia una sensibilità piuttosto unidirezionale. Illy non si nasconde questa situazione oggettiva e non si tira indietro: «Se qualcuno ha proposte da avanzarmi – afferma – sono pronto ad ascoltarlo». All’ex presidente e industriale del caffè è ben nota una circostanza: nel ponderoso sondaggio Feltrin commissionato dal Pdl non c’è soltanto il momentaneo vantaggio di circa 6 punti percentuali di Renzo Tondo su Debora Serracchiani. C’è anche un rinnovato e importante appeal di Illy sull’elettorato regionale. Lo sa bene il Pdl, il quale osserva preoccupato il profilarsi all’orizzonte di un temibile veliero sprovvisto d’insegne politiche, che potrebbe inalberare la bandiera di combattimento. (M.B.)