“Terre dei patriarchi”: Iacop replica a Mattiussi

Con le considerazioni espresse dall’assessore provinciale Mattiussi, in risposta all’interrogazione sui fondi regionali erogati al progetto di promozione turistica “Terra dei patriarchi” – afferma il consigliere regionale Franco Iacop – si rinsalda la convinzione che le province vanno superate.

La motivazione è quella che deriva dall’analisi delle risorse regionali – continua Iacop – che sono state impiegate per tutta un serie di iniziative promozionali dispersive che a detta di Mattiussi vengono amplificate nell’interesse del territorio.

Iacop rammenta che Il turismo, di fatto, è una competenza della regione che per la gestione diretta è stata costituita una specifica agenzia, Turismo FVG, con oltre 100 dipendenti e 6 sedi operative territoriali, e tutta una serie di strutture di cui la regione si avvale, a partire da Promotur, Fondazione di Aquileia, Lignano Sabbiadoro Gestioni, Azienda speciale di Villa Manin e Consorzi territoriali.

Risulta perciò evidente – sostiene l’ex assessore regionale alle autonomie locali – che, replicando  alle affermazioni dell’assessore Mattiussi, l’amplificarsi di iniziative sul territorio comporta il raddoppiarsi delle procedure, l’accrescersi dell’impiego di risorse compreso il personale, l’impiego aggiuntivo di risorse che si sovrappongono, tra l’altro a vantaggio di singoli soggetti:  altro che progetti mirati a favorire la divulgazione dell’immagine del Friuli Venezia Giulia e l’incremento del movimento turistico, come previsto dalla legge regionale n.12/2006.

Non disconosco di certo la programmazione nel campo turistico impostata dalla giunta Illy – continua il consigliere del Pd – cancellata dalla giunta Tondo con la rimozione del direttore di Turismo FVG, Ejarque, per sostenere, invece, con il trasferimento improprio di risorse alle province,  iniziative   esclusive, dalle caratteristiche referenziali   piuttosto che promuovere, nel complesso e con efficacia, la qualità e le eccellenze dei territori della regione.

Nulla toglie alle province di organizzare e finanziare con fondi propri progetti turistici propri di valenza territoriale locale – conclude Iacop – ma senza sovrapposizioni, evitando la duplicazione di funzioni e una serie di attività scollegate che generano il continuo moltiplicarsi di marchi, di brand e di club di prodotto che non raggiungono un’efficace promozione e l’auspicato incremento del movimento turistico regionale.

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