Cara Seganti: non è tempio di pensare al look dei vigili! Invece più impegno e concretezza per le PMI

Invito l’assessore regionale alle attività produttive e sicurezza Federica Seganti ad occuparsi concretamente nel rendere più efficaci gli strumenti operativi già a disposizione delle PMI del Friuli Venezia Giulia e a sbloccare i fondi stanziati sul FRIE e le risorse per le domande giacenti per l’innovazione e lo sviluppo competitivo delle PMI, L.R. 4/2005 (cd. Legge “Bertossi).

Invece, si legge, l’assessore Seganti, imitando il consigliere Blasoni, ha presentato in giunta regionale un disegno di legge regionale con l’obiettivo di razionalizzare i fondi al sistema della piccola e media imprenditoria.

Come ho già fatto con il collega Blasoni, dico alla Seganti  che non è il caso  di continuare a proporre  strumentali proposte legislative, difficilmente attuabili  e per lo più inapplicabili   considerato che siamo alla fine della legislatura e che non sono state attuate gran parte delle norme di settore in vigore mediante i regolamenti specifici.

Prevale, invece,  la politica degli slogan e degli annunci, a cui ci hanno abituati in questi quattro anni e mezzo Tondo e la sua maggioranza,  e con iniziative singolari e scollegate all’interno della maggioranza regionale, con lo scopo palese della visibilità pre-elettorale,  così non si fanno gli interessi delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia.

Nonostante la “spending review”  e il momento particolarmente delicato per quanto riguarda la specialità e la revisione delle risorse statali da assegnare alle regioni  la Seganti preferisce concentrarsi su come rifare il “look” alle divise e  ai mezzi di tutti i vigili del Friuli Venezia Giulia, proponendo capi d’abbigliamento, stemmi ed elementi identificativi uguali perla Polizialocale.

Soprattutto di fronte a questi segnali sempre più scoraggianti, riguardo l’operato del governo Tondo vogliamo, una volta per tutte  aver chiarezza sui regolamenti, ancora incompleti, per l’accesso al credito delle PMI, per dare pronta risposta all’economia regionale che non può più attendere i ritardi  su queste procedure.

In questa fase di crisi, invece di proclami e di sfoggio di progetti riformatori già falliti in partenza era ed è necessario un impegno determinato da parte dell’assessore  alle attività produttive e delle strutture regionali a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’impiego di risorse ancora stagnanti nei bilanci regionali.

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