Con le dichiarazioni del consigliere regionale Alessandro Colautti, che invita ad associare il “Popolo del FVG” a una nuova battaglia a difesa della specialità regionale diventando macro-regione transfrontaliera che dialoga con Austria Slovenia e Croazia, vediamo confermato un progetto politico che è nato con la giunta Illy e che il sottoscritto, in qualità di assessore regionale alle politiche comunitarie e relazioni internazionali, si era impegnato a rendere operativo – afferma il consigliere regionale Franco Iacop – respingendo così i tentativi di essere annacquati dentro l’area lombardo-veneta.
L’esponente della maggioranza di centrodestra si accorge però solo adesso delle incertezze del governatore Tondo nel ritagliare un ruolo strategico a livello internazionale del Friuli Venezia Giulia attraverso un rafforzamento della specialità mentre per anni si è perseguito solo l’asse diretto con il “governo amico” rappresentato da Frattini e Tremonti.
Dopo l’efficace attività svolta fino al 2008 dalla giunta Illy di preparazione e di costruzione delle forme di collaborazione transfrontaliera propedeutica al consolidamento della coesione e della competitività territoriale, si riprende quel processo che doveva assicurare una efficace politica di collaborazione, indispensabile per il mantenimento del Friuli Venezia Giulia al centro dell’integrazione europea e delle dinamiche internazionali, dopo l’allargamento dell’UE avvenuto nel 2005.
Finalmente le parole del collega Colautti – continua Iacop – affermano il recupero di una visione strategica di aggancio alla dimensione europea e soprattutto alla opportunità e garanzie per questo tipo di realtà istituzionali, come l’Euroregione (GECT), che vengono offerte dal diritto comunitario.
E’ indispensabile la ripresa di un’azione concreta che deve stare dentro l’Europa, ovviamente con un accordo più ampio e trasversale, e quindi anche l’abbandono di visioni distorte come le macro-regioni del nord cui Tondo ha dato adesione in maniera frettolosa, giorni fa, al governatore della Lombardia Roberto Formigoni il quale era piuttosto impegnato a lanciare improbabili scenari di architettura istituzionale e cercare la solidarietà politica dei colleghi governatori del nord al fine di coprire gli scandali interni alla giunta lombarda da lui guidata ed ora giunta all’epilogo.