Il Consigliere regionale Franco Iacop interviene a seguito del mancato inserimento della Regione Friuli Venezia Giulia nelle aree geografiche di cooperazione territoriale “Italia-Croazia” della programmazione europea 2014-2020 proposta dalla Commissione.
Con la presentazione di una interrogazione urgente alla Giunta regionale Iacop chiede di conoscere qual è stato l’effettivo percorso adottato dall’Amministrazione regionale nella fase preparatoria della nuova programmazione europea 2014-2020 e quali sono le iniziative che la Giunta regionale intende assumere per rimediare a questa ulteriore situazione critica riguardo le politiche europee del governo Tondo.
Iacop rileva come la Commissione europea lo scorso 20 dicembre ha reso nota la definizione delle aree geografiche di cooperazione territoriale transfrontaliera e transnazionale europea 2014-2020 e che dai documenti preparatori risulta esclusa la nostra regione dalle aree della nuova programmazione, in particolare l’area adriatica, in considerazione dell’ingresso della Croazia nell’UE e il venir meno dello strumento attuale cioè l’IPA Adriatico.
Entro il prossimo 1 febbraio 2013 saranno definite le informazioni sull’avanzamento dei programmi, in particolare per quanto riguarda la designazione degli organismi di gestione. C’è il rischio – continua il consigliere regionale del Pd – di vedere, purtroppo, emarginato il Friuli Venezia Giulia dalla programmazione transfrontaliera che riguarda la Croazia – nuovo Stato membro – toccando così con mano la dura realtà degli insuccessi delle politiche d’internazionalizzazione del Presidente Tondo e della scarsa attenzione politica che la nostra Regione gode presso gli Organismi europei.
Dopo l’efficace attività svolta fino al 2008 di preparazione e di costruzione delle forme di collaborazione transfrontaliera propedeutica al rafforzamento della coesione e della competitività territoriale – conclude Iacop – si conferma l’incertezza dei processi che dovevano assicurare una forte politica di collaborazione, indispensabile per il mantenimento del Friuli Venezia Giulia al centro dell’integrazione europea e delle dinamiche internazionali in particolare verso i nuovi partner di prossimità, nel mentre si affacciano nuovamente le ipotesi di Macroregioni padane figlie di accordi a noi lontani.