ilpiccolo.gelocal.it – 14 maggio 2013
«Tagli di spesa e riforme per riconquistare fiducia»
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Trieste. «Sarà la legislatura delle riforme», annuncia Franco Iacop. Il nuovo presidente del Consiglio regionale che, per salutare i supporters e rispondere alle domande dei giornalisti, si perde la foto di gruppo con i colleghi. «Riforme – insiste – e si deve recuperare la fiducia dei cittadini, con una politica di qualità. Perché non è vero che la politica è tutta sporca e uguale». L’esponente del Pd si richiama «al senso di responsabilità e onestà» dei colleghi per lasciarsi alle spalle l’ultima legislatura finita con l’indagine della magistratura sullo scandalo rimborsi.
Iacop, nato a Udine nel ’61, è un perito industriale. Sindaco di Reana del Rojale dal 1992 al 2003, ha ricoperto incarichi nell’Anci, nel Consorzio di bonifica Ledra-Tagliamento e nel Consiglio provinciale di Udine dal 2001. Nel giugno 2003, con la giunta Illy, è stato prima assessore regionale all’Organizzazione e poi, dall’1 luglio 2004, ha preso in mano le Relazioni internazionali. È stato vicepresidente dell’Aebr (Association of European Border Regions) e, dal 2005 al 2010, membro del Comitato delle Regioni. È tornato in Consiglio con il Pd nella scorsa legislatura per ricoprire il ruolo di vicepresidente della Commissione Affari istituzionali e della Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province. Nella lista degli ex su cui la magistratura vuole vederci chiaro figura pure il suo nome, sebbene solo in termini di «accertamenti» da parte della Procura penale, oltre che di «invito a dedurre» sollecitato dalla Corte dei Conti.
Presidente, aria di cambiamento?
Dobbiamo superare divisioni preconcette e porci in una logica di confronto aperto e leale perché abbiamo davanti una stagione di riforme. Dobbiamo riacquistare la fiducia con una politica di qualità.
Dove nasce la disaffezione nei confronti della classe politica che si è manifestata con il forte astensionismo registrato alle elezioni regionali?
La politica è degenerata nella contrapposizione: chi arrivava azzerava tutto quello fatto prima e la gestione della cosa pubblica è diventata quasi una proprietà privata. La gente ha pensato che la politica tutelasse solo un bene di parte, non un bene comune.
Come si volterà pagina soprattutto dopo quello che ha scoperto la magistratura?
Mettiamo in atto strumenti di trasparenza e riduzione della spesa, già cominciata con la precedente legislatura. Verifiche serie e rendiconti su come si spende il denaro pubblico.
Nel suo intervento lei ha parlato di “populismo”. Cosa intendeva dire? Chi fa populismo?
Mi riferivo al luogo comune secondo cui la politica è tutta sporca e uguale. Non credo sia il vero volto. Ci sono tanti amministratori che si impegnano, danno il loro tempo e le loro competenze a cercare di risolvere i problemi. Dimostriamo che la politica è ancora l’unico modo per governare il bene pubblico.
Vi abbasserete lo stipendio, così come ha proposto Serracchiani?
C’è stato per ora un annuncio da parte della presidente che verrà portato all’interno del Consiglio, che darà tutta la disponibilità ad affrontare il tema della riduzione dei costi. Quindi sì. Ritengo che non ci sarà un approccio preclusivo su quanto proposto da Serracchiani. L’indennità è legata alla resa: il cittadino deve comprendere che il costo del consiglieri è legato ad una resa. Nessuno si scandalizza se un dirigente ha uno stipendio più elevato di un operaio perché c’è una visione di diverse responsabilità e competenze. Se per il cittadino il giudizio sulla politica è “inutile” nessuna cifra è più giustificabile.
Gianpaolo Sarti