«Specialità, la riforma rispetti i nostri Statuti»

Messaggero Veneto – 21 marzo 2014

«Specialità, la riforma rispetti i nostri Statuti»

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Serracchiani all’incontro con Renzi presenta un documento unico delle Regioni

Iacop al Senato: il modello istituzionale del Fvg non è un privilegio ingiustificato

Roma – Non sarebbero all’ordine del giorno interventi del Governo su articoli del Titolo V della Costituzione che riguardano Specialità o Autonomie di Regioni e Province. Questa l’indicazione emersa alla fine dell’incontro che i rappresentanti di tutte le Regioni italiane hanno avuto con il Premier Matteo Renzi. Dal canto suo la presidente del Fvg Serracchiani ha ribadito che la riforma deve «garantire gli Statuti speciali». «Å’ stata confermata la necessità, da parte dei presidenti delle Regioni interessate – ha detto Serracchiani – che la riforma rispetti quanto previsto dagli Statuti speciali così come avvenuto nel 2001». È il passaggio del documento presentato a Roma dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso del programmato incontro sulla riforma del Titolo V. Secondo Serracchiani, «è un’attestazione di principio molto importante, anche perché condivisa e ribadita nel documento unitario che il presidente della Conferenza Vasco Errani ha illustrato a Renzi a nome di tutte le realtà regionali italiane, anche di quelle ordinarie». Serracchiani ha evidenziato, tra gli altri, il passaggio in cui il documento ribadisce la necessità di affrontare con rapidità il tema del Patto di stabilità, escludendone per esempio le spese per la prevenzione del dissesto idrogeologico e le risorse del cofinanziamento nazionale sulla programmazione europea 2014-2020. Nel corso della riunione, riferisce la presidente del Fvg, le Regioni hanno anche richiesto un approfondimento per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e le politiche attive del lavoro.

Dal canto suo il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, intervenuto nell’aula del Senato al convegno sulla Specialità promosso dalla Provincia autonoma di Bolzano, ha evidenziato che «II modello istituzionale dell’autonomia speciale non costituisce un privilegio ingiustificato, come taluni superficialmente sostengono, bensì un’applicazione avanzata e moderna dei principi della sussidiarietà e della governance multilivello, secondo standard ormai riconosciuti in quasi tutti gli Stati europei e codificati nel diritto primario dell’Unione europea». Ricordando che nella bozza di revisione della parte II della Costituzione «giustamente non si mette in discussione l’esistenza delle Autonomie speciali», Iacop sottolinea che «occorre comunque interrogarsi su quale impatto avrà tale processo di riforma sui livelli di autonomia oggi garantiti dagli Statuti speciali, e attivarsi per evitare che esso porti a uno svuotamento sostanziale di tali fonti di rango costituzionale». Secondo Iacop, «le competenze legislative regionali garantite dagli statuti speciali non verrebbero menomate dalle modifiche che si intendono apportare al Titolo V, essendo gli statuti speciali adottati con legge costituzionale sulla base dell’articolo 116, che non viene messo in discussione. È opportuno che la riforma sia corredata di una clausola di salvaguardia della Specialità, che lasci eventualmente penetrare negli ordinamenti speciali solo le norme di maggior favore, come fu fatto con la legge costituzionale 3/2001».

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