V Commissione esamina bozza mozione su riforme istituzionali

(ACON) Trieste, 1 apr – AB/MPB – Domani (mercoledì 2 aprile) si riuniranno tutti i Consigli regionali italiani per discutere e approvare un documento sulle riforme istituzionali che sono all’attenzione di Governo e Parlamento: superamento del bicameralismo con la trasformazione della Camera alta in Senato delle autonomie e revisione del Titolo V della Costituzione.

La presentazione ieri (lunedì), da parte del Governo, del disegno di legge di riforma si pone come punto di riferimento per un dibattito al quale anche il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia porterà il suo contributo. Così la V Commissione (presidente Vincenzo Martines, PD), assieme ai capigruppo e, per la Giunta, all’assessore Gianni Torrenti, ha approfondito il documento che, in forma di mozione, domani sarà all’attenzione dell’Aula. Documento costruito sulla base del testo di proposte che le Conferenze delle Regioni e delle Province autonome e, rispettivamente, delle Assemblee legislative hanno condivso ed inviato al Governo.

C’è innanzitutto una sottolineatura di fondo: nel Titolo V della Costituzione, l’articolo 116 non è stato toccato, quindi continuano a essere previste le Regioni a statuto speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano.

Il provvedimento del Governo, però, non recepisce la clausola di salvaguardia che fa espressamente salve le disposizioni degli statuti speciali e delle relative norme di attuazione e consente l’applicazione delle sole disposizioni della riforma che amplino la sfera di autonomia garantita dagli statuti stessi, analogamente a quanto dispose l’articolo 10 della legge costituzionale 3 del 2001.

L’inserimento di questa clausola è la richiesta più forte contenuta nella bozza di mozione, affiancata da una seconda che auspica l’integrazione dell’articolo 116 con una disciplina costituzionale delle procedure di revisione degli statuti che si ispiri al metodo pattizio, impedendo interventi unilaterali del legislatore statale sulle previsioni statutarie, con particolare riferimento ai rispettivi ordinamenti finanziari.

Questa seconda richiesta era stata esplicitamente avanzata dal presidente Franco Iacop all’assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali la scorsa settimana, che l’aveva recepita nel suo documento conclusivo.

Quanto al tema più ampio del regionalismo, la bozza di mozione pone l’accento sulla necessità di ridefinire le competenze esclusive statali su urbanistica, ordinamento degli enti locali, procedimento amministrativo e protezione civile e di circoscrivere la competenza statale di coordinamento della finanza pubblica a una disciplina di carattere generale che lasci spazi adeguati all’autonomia finanziaria degli enti territoriali; viene inoltre sottolineata l’esigenza di mantenere un elenco di materie concorrenti e di quelle di esclusiva competenza delle Regioni.

Numerosi gli approfondimenti di taglio sia tecnico che politico emersi dagli interventi dei consiglieri – Gabrovec, Codega, Violino, Paviotti, Pustetto, Zilli, Bianchi, Riccardi, Dipiazza, Shaurli, Lauri, Ukmar, Ciriani – e lo stesso Martines che, ricordando come gli spunti potranno essere raccolti in un documento di accompagnamento alla mozione, ha ribadito l’auspicio di tutti perchè domani la mozione possa essere votata in maniera unanime.

È stato inoltre dato – attraverso Martines – mandato al presidente del Consiglio Iacop come coordinatore delle Assemblee delle Regioni a statuto speciale, di verificare anche con gli altri Consigli regionali l’impostazione dei rispettivi documenti che verranno discussi domani e l’aderenza al testo delle due Conferenze affinchè il messaggio al Governo che domani uscirà dalle Aule regionali sia il più incisivo e unitario possibile.

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