Messaggero Veneto – 24 luglio 2014. Di Anna Buttazzoni
Spese irregolari: scatta l’obbligo di restituzione
Emendamento trasversale per recuperare i soldi ed evitare inchieste contabili. Se non rese le somme saranno trattenute da stipendi, rimborsi e vitalizi
Nuove regole, per rispetto all’istituzione, ma anche per prevenire storture e evitare inchieste della Procura regionale della Corte dei conti. Con un emendamento trasversale i consiglieri introducono l’obbligo a restituire i fondi utilizzati irregolarmente dai gruppi consiliari. Anche a rate, ma anche trattenendo i soldi da stipendi, rimborsi e vitalizi.
Fanno sul serio i consiglieri di Pd, Cittadini, gruppo Misto, Ncd e Fi, che firmano l’emendamento su sollecitazione dell’Ufficio di presidenza, guidato da Franco Iacop (Pd). Norme che saranno approvate oggi all’interno della manovra estiva di bilancio da 314 milioni. Non firmano, invece, Sel, M5S e Autonomia responsabile, che forse ripiegheranno oggi. Ci saranno nuovi paletti, necessari dopo le diverse inchieste della Corte dei conti e l’ultimo caso contro il quale si è imbattuto l’Ufficio di presidenza. Il no di Lega e Rifondazione comunista alla richiesta di restituire i soldi (quasi 35 mila euro in tutto), giudicati come spese irregolari dalla Sezione di controllo della Corte dei conti. Un giudizio, per altro, al quale è possibile opporsi con ricorso alla magistratura contabile a Roma. Eppure quel no crea più di un imbarazzo in Consiglio e apre a nuove azioni giudiziarie.
L’emendamento è firmato dal vice presidente del Consiglio Paride Cargnelutti (Ncd) e dai capigruppo Cristiano Shaurli (Pd), Pietro Paviotti (Cittadini), Renzo Tondo (Misto), Alessandro Colautti (Ncd) e Riccardo Riccardi (Fi). La norma prevede che di fronte a irregolarità accertate dalla Sezione di controllo il capogruppo, su richiesta del presidente del Consiglio, avrà trenta giorni per restituire i soldi, termine che viene sospeso in caso di ricorso a Roma. La restituzione può avvenire anche a rete, 12 al massimo, ma il ritardo o il mancato versamento anche di una sola fanno decadere la rateizzazione. E se il capogruppo non renderà i soldi il Consiglio potrà recuperare le somme trattenendole da stipendio, rimborsi o vitalizi. Verrà invece eliminato il divieto a pignorare i vitalizi, motivo che ha spinto Sel a non firmare.
«Approviamo le nuove norme – commenta Iacop – perché il Consiglio intende assumersi direttamente le responsabilità di procedure e verifiche, in collaborazione con la Sezione di controllo. Abbiamo anche modificato il regolamento sulle proposte di legge, che ora necessitano di schede tecnico-finanziarie, e rafforzeremo il ruolo del Comitato per la legislazione e il controllo, affinché il Consiglio verifichi la qualità dell’impatto legislativo, come da valutazioni – conclude Iacop – fatte anche alla parifica del bilancio 2013 con Raffaele Squitieri, presidente nazionale della Corte dei conti, e Carlo Chiappinelli, presidente della Sezione di controllo del Fvg».