La Regione va all’assalto dei vitalizi

Messaggero Veneto – 6 agosto 2014. Di Anna Buttazzoni

La Regione va all’assalto dei vitalizi

Un parere in arrivo da Roma a settembre definirà se e come modificarli. I democratici: tagli da condividere con gli ex

Nel centrosinistra se ne parla da un po’. E non solo per l’ultimo emendamento dei cinque stelle, che chiedeva di ridurre i vitalizi agli ex. Bocciato. La riflessione in maggioranza è aperta, soprattutto dopo l’ultimo richiamo della Corte dei conti sul bilancio 2013 della Regione. Il presidente del Consiglio Franco Iacop (Pd) ha annunciato ieri ai capigruppo di centrosinistra e centrodestra che la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative – venerdì a Roma – ha deciso di acquisire un parere giuridico per capire se e com’è possibile mettere mano alle pensioni degli ex. Un ulteriore gesto che dimostra la possibilità di cambiare il sistema. I vitalizi in Fvg sono stati eliminati nell’agosto 2013, con la riforma approvata in Consiglio sui tagli ai costi della politica, ma valgono per 213 ex (reversibilità comprese) e costano 9 milioni l’anno.

Iacop non dice come, non è suo compito. Si limita il presidente del Consiglio a mettere insieme i tasselli di un puzzle complicato da comporre, tra chi cavalca l’onda di un taglio considerato necessario visti i sacrifici chiesti ai cittadini e il distacco, spesso incolmabile, dei politici dalla gente. Altri invece frappongono il principio del diritto acquisito come diga ai tagli. Tanto che l’associazione degli ex consiglieri regionali del Fvg, annusando l’aria, aveva già fornito un parere al Consiglio redatto da un luminare tra i costituzionalisti, Pietro Alberto Capotesti, presidente emerito della Corte costituzionale. Eppure 20 giorni fa la Corte dei conti ha richiamato proprio il Fvg all’urgenza di adottare misure di contenimento e risanamento dei vitalizi, citando anche la Corte costituzionale e la Corte di cassazione che hanno escluso l’assimilazione dei vitalizi alle pensioni ordinarie e, quindi, ai diritti giuridicamente riservati alle pensioni. Ecco. La Conferenza dei presidenti dei Consigli vuole fare chiarezza proprio su quell’aspetto. Capire cosa è diritto acquisito e cosa no. E consentire così ai Consigli – le Assemblee cui spetta la decisione finale – di muoversi in modo coordinato, evitando fughe in avanti e la rincorsa a chi fa meglio.

L’approfondimento è atteso entro settembre e riguarderà cinque aspetti. Dalla natura giuridica del vitalizio alla tangibilità o meno dei diritti acquisiti; dalla reversibilità alla possibilità o meno di esercitare un diritto da parte di chi sta versando le somme richieste e quindi lo sta maturando, fino alla cumulabilità dei vitalizi assegnati dall’Europa, dal Parlamento e dalla Regioni, un bei gruzzolo per quanti riescono a compiere l’intero percorso, ma anche per chi ha trovato posto sia a Roma sia Trieste. «Proprio per la delicatezza dell’argomento – spiega Iacop – la Conferenza si è posta l’obiettivo di acquisire una valutazione tecnica dottrinale da mettere a disposizione dei Consigli regionali, linee di riferimento a cui le Assemblee legislative possano guardare per una risposta unitaria». È in Fvg? «Ragioneremo in modo condiviso», aggiunge Iacop. Che conosce le spinte che arrivano dalla presidente Debora Serracchiani per rivedere il sistema e sente anche i ragionamenti aperti all’interno della maggioranza. Il primo a socchiudere la porta al cambiamento è stato il capogruppo del Pd in Consiglio, Cristiano Shaurli. Ha spiegato il dem che nel sistema vanno eliminati eccessi e storture e che la trasformazione arriverà, a patto che si aprano dialogo e condivisione con gli ex consiglieri regionali.

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