Messaggero Veneto – 19 settembre 2014. Di Michela Zanutto
Il Pd: convinceremo gli ex a ridursi il vitalizio d’oro
Shaurli: ragioneremo assieme, serve un segnale importante atteso dai cittadini. È stato dato mandato a Iacop di porre il tema all’assemblea delle Regioni
Il Pd punta il mirino sui vitalizi degli ex consiglieri. L’obiettivo – dopo la cancellazione per i consiglieri in carica – è ridurre gli emolumenti di coloro che lo percepiscono. Per centrare l’obiettivo però serve un’azione di squadra. Ecco perché il consiglio ha dato mandato al presidente Franco Iacop di porre il tema davanti all’assemblea delle Regioni. «La politica e tutte le Regioni, se vogliono riacquistare dignità, devono affrontare il tema – tuona Cristiano Shaurli, capogruppo del Pd in consiglio regionale -. Abbiamo affidato il compito a Iacop perché è il coordinatore delle Regioni speciali e può aiutarci a dare una risposta corale, quindi più forte e autorevole. In questo modo eviteremo anche di esporci al rischio ricorsi».
Insomma, l’intento è «ragionare assieme». Un ragionamento da fare con le altre Regioni e con gli ex consiglieri. «Personalmente ritengo che in un momento di difficoltà come questo, chi ha avuto l’onore e l’onere di rappresentare le istituzioni, debba essere il primo a rendersi conto che servono segnali importanti rispetto al vitalizio – aggiunge Shaurli -. Sono convinto che quelle persone saranno le prime a rendersi disponibili a sedersi intorno a un tavolo per capire quale sia il metodo migliore e dare quel fondamentale segnale atteso dai cittadini». Nei giorni scorsi la Consulta ha stabilito che i vitalizi non sono equiparabili a pensioni. Ha dato perciò il via libera al taglio. Anche se «parliamo di diritti acquisiti», sottolinea Shaurli. «E fare una legge retroattiva è un argomento complicato. Anche perché 20 o 30 anni fa c’erano persone che facevano politica di professione, quindi per alcuni quel vitalizio è a tutti gli effetti una pensione. Ma sono sicuro che saranno gli ex consiglieri regionali i primi a rendersi disponibili. Se non cancelliamo i vitalizi, almeno li riduciamo. Non voglio entrare nei dettagli perché sarebbe meglio discuterne assieme ai diretti interessati, ma si potrebbe pensare all’introduzione di una tassa di scopo. Ma spero che il tema della riduzione dei vitalizi approdi anche in Parlamento, perché incredibilmente soltanto le regioni sono diventate i luoghi dello spreco e dello sperpero».
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