Messaggero Veneto – 20 settembre 2014. Di Michela Zanutto
Cambiano le regole, scure sui vitalizi
Le linee guida prevedono di alzare l’età “pensionabile” e vietare il cumulo. In agenda un aumento della tassazione
Tagli in arrivo per i vitalizi. La data da cerchiare sul calendario è venerdì 10 ottobre. Tra meno di tre settimane la Conferenza dei presidenti dei consigli regionali presenterà le proprie linee guida nazionali che il Friuli Venezia Giulia farà proprie. Si va verso il divieto di cumulo tra più vitalizi per cariche diverse ricoperte nel corso della vita politica (Parlamento e Regione), l’armonizzazione dell’età pensionabile (auspicabilmente a 65 anni) e l’ipotesi di aumento della tassazione. Una mannaia che, per quanto riguarda i primi due interventi, cade sulle teste dei consiglieri ancora in carica ma che per le legislature precedenti hanno maturato il vitalizio (eliminato per chi è stato eletto per la prima volta l’anno scorso) e gli ex consiglieri che non l’hanno ancora ottenuto, mentre l’incremento della tassazione varrebbe anche per i vitalizi attualmente corrisposti.
«Siamo nella fase di verifica della situazione nazionale nelle varie Regioni – spiega il presidente del Consiglio Fvg, Franco Iacop -. Abbiamo deliberato di riconvocare la conferenza il 10 ottobre. Per quella data il presidente, l’umbro Eros Brega, porterà una proposta di linee guida da sottoporre ai singoli consigli regionali».
Ma quali saranno le novità? «Puntiamo all’armonizzazione dell’età con quelle pensionabili di oggi - spiega Iacop -. Inoltre in presenza di più vitalizi sarà possibile percepirne soltanto uno. C’è poi il tema dell’aumento della tassazione. Un’ipotesi che stiamo valutando, anche se in questo caso vogliamo prima verificare la praticabilità giuridica per non esporci a ricorsi».
Una decisione che arriva in un clima rinnovato dal decreto legislativo Monti sui costi della politica. «Il consiglio regionale del Fvg, nella decima legislatura si era già adeguato alla norma Monti – ricorda Iacop -. E a luglio 2013, nell’approvare la legge sulla riduzione dei costi della politica, abbiamo fatto di più con l’ulteriore riduzione delle indennità ai consiglieri e l’abrogazione dell’istituto del vitalizio». Terna questo in cui la Regione Fvg è all’avanguardia. «Vorremmo però un’armonizzazione a livello nazionale – confessa Iacop – che elimini casi limite come quello del Lazio dove un consigliere ha diritto al vitalizio al compimento dei 50 anni, per di più dopo soltanto un anno di mandato». C’è poi la singolare vicenda della Regione Trentino. La precedente amministrazione, nel 2013, aveva teorizzato l’attualizzazione dei vitalizi. In sostanza si anticipa l’intera somma dovuta a ciascun consigliere, riducendone di molto l’entità. Un successo di consensi. Ma al momento dell’attuazione della riforma, i conti saltano. Perché i rimborsi ammontano a milioni di euro. Scoppia una bagarre con tanto di occupazione della sede del consiglio. A luglio la normativa viene rivista, nel senso di una pura riduzione (circa 30%) dei vitalizi. Intanto però alcune ”attualizzazioni” sono già state pagate. E proprio in questi giorni sono partite le lettere di richiesta di rimborso della Regione e, in parallelo, anche i ricorsi al Tar. Confusione che la Conferenza vuole evitare.