Il Piccolo – 27 ottobre 2014. Di Luigi Murciano
Raccolte 500 firme per salvare il Gasparini
Consegnate alla Regione assieme alla richiesta di riconoscere l’attività del Centro di ricerca
Continua la battaglia per la sopravvivenza del Centro di ricerca storica e sociale “Lepoldo Gasparini”. L’istituto gradiscano, finalizzato allo studio della Storia del Novecento e collegato all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione, era stato escluso dalla Regione dagli elenchi degli enti culturali di interesse regionale per il 2014. La decisione pareva comportare di fatto l’impossibilità di proseguire l’attività oltre il prossimo
anno. Nel frattempo ci sono due novità di rilievo, fra cui una raccolta di oltre 500 firme per impegnare il consiglio regionale a salvare l’attività del ”Gasparini”.
Ma andiamo con ordine. Anzitutto, la Regione ha finanziato un progetto del Centro per 12mila euro perla pubblicazione di tre libri in occasione del 70.mo anniversario della Resistenza all’interno del bando per l’organizzazione di iniziative culturali per il 2014. «Questo consentirà, grazie al risparmio dei fondi propri, di coprire le spese generali e di assicurare cosi la sopravvivenza del Centro fino al dicembre 2015, salvo spese impreviste – annuncia il segretario, Dario Mattiussi -. Non è ovviamente una soluzione che copra l’attività di un istituto che opera 12 mesi all’anno con più di 60 eventi, e certo non consente la programmazione necessaria all’attività editoriale nel campo delle discipline storielle che forzatamente deve essere almeno biennale e non può affidarsi a finanziamenti non certi. È però un dato importante perché consente di proseguire gli sforzi per ottenere il riconoscimento della Regione ancora per un anno. Su questo fronte siamo probabilmente arrivati al momento decisivo».
Il Centro Gasparini intanto ha consegnato al presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, oltre 500 firme di accompagnamento a un documento che chiede il riconoscimento della valenza regionale della sua attività, firme che si aggiungono agli ordini del giorno di sostegno votati, spesso all’unanimità, dai consigli comunali di 8 comuni dell’Isontino e della Bassa friulana oltre a quello del Consiglio. Altri 5 comuni hanno in calendario l’ordine del giorno che una volta votato sarà inviati in Regione nei prossimi giorni. Altri tre comuni hanno già messo in calendario lo stesso ordine del giorno che deve ancora essere votato.
Il Centro Gasparini, ringraziando il Presidente Iacop per il suo interessamento, precisa di aver scelto di consegnare solo le firme accompagnate dall’indicazione della residenza e dagli estremi di un documento di identità perché fosse chiara l’adesione dei firmatari alla protesta dell’istituto e la condivisione del valore della sua attività. I firmatari chiedono il suo inserimento all’interno della categoria che la nuova legge regionale definisce finanziamento annuale alla gestione triennale di Centri per la divulgazione della Cultura storica, a cui sarà consentita una programmazione pluriennale e la copertura di una parte significativa delle spese generali. Il “Gasparini” è un’eccellenza attiva 12 mesi l’anno e ha alle spalle una struttura (archivio, biblioteca, fototeca, redazione e segreteria) con spese fisse non più comprimibili.
Attualmente sono soci del Centro Gasparini 315 privati, 16 comuni delle province di Gorizia, Udine e Venezia, 4 associazioni culturali slovene delle province di Gorizia e Trieste e 6 istituti scolastici di istruzione superiore delle province di Gorizia e Udine.