Il Palazzo costa meno. «Ma adesso basta tagli»

Messaggero Veneto – 21 dicembre 2014. Di Giampaolo Sarti

Il Palazzo costa meno. «Ma adesso basta tagli»

Conferenza stampa natalizia del presidente del Consiglio Iacop: lavoriamo di più. «Le inchieste della Corte dei conti sui rimborsi spese ci hanno responsabilizzato»

Trieste. Costa meno e produce di più. La casta, tallonata dall’inchiesta bis della magistratura contabile sulla “rimborsopoli” degli anni passati, ha anche un altro volto. Cresce il numero delle leggi approvate, che passa dalle 23 del 2013 – l’anno delle elezioni – alle 28 di del 2014. Diminuiscono le spese: dai 25.801.536 euro del 2013 si è scesi ai 20.796.204 del 2014 e ai 19.244.711 del bilancio di previsione per il 2015. «Nei prossimi mesi – ha anticipato il presidente dell’aula Franco lacop nella tradizionale conferenza stampa pre-natalizia - lavoreremo sul tema dell’impatto legislativo». Le verifiche della Corte dei Conti sui rimborsi degli eletti tra il 2010 e il 2012, che stanno passando ai raggi x pure i viaggi e i convegni di quel periodo, non preoccupano il presidente. «È il completamento di un percorso e interessa soprattutto gli ex - ha commentato – per noi è stata un’occasione di forte responsabilizzazione». Dopo l’ondata di avvisi di garanzia, le norme nazionali sui costi della politica, il pressing grillino e il cambio di governo regionale, piazza Oberdan aveva ridotto drasticamente i fondi ai gruppi (da 1,3 milioni a 300 mila) e abolito i vitalizi. Ma le paghe, tra indennità (comunque calate da 10.291 lordi a 6.300) e maxi forfait fino a 3.500 euro, restano invece simili al passato.

La produttività
Confrontando i dati disponibili sulle ultime annate, la curva è tornata a crescere. Nell’anno delle elezioni, il 2013, la produttività dell’aula aveva avuto una battuta di arresto: nelle ore, ferme a 161 contro le 291 del 2012. E nelle sedute (54 nel 2013, 77 nel 2012). Nel 2014 il Consiglio è di nuovo ai livelli del 2012: si è riunito per 75 volte (è la somma dei lavori mattutini e pomeridiani) per un totale di 256 ore. Il salto più evidente sta nelle norme approvate: nel 2012 avevano toccato quota 28, ed erano scese a 23 nel 2013, per poi risalire nuovamente a 28 quest’anno. Più che il Consiglio, è la giunta a segnare il passo. Almeno per quanto riguarda i provvedimenti portati a casa: 48 i progetti di legge presentati, di cui 25 di iniziativa consiliare; ma solo 4 sono stati approvati. Ventitré, invece, quelli preparati dall’esecutivo, di cui 20 votati. Venti contro 4, quindi.

I costi
Dai 23.873.719 spesi nel 2012, si arriva ai 19.244.711 previsti per il 2015, con un calo di 1 milione e mezzo di euro atteso tra il 2014 e 2015. Cosa incide? Avvicinando la lente di ingrandimento sul bilancio si nota una leggera diminuzione alla voce “vitalizi” (da 9.040.000 a 8.850.000); ma a pesare di più è l’accantonamento per la restituzione dei contributi versati pro-pensioni: dai 1.148.360 euro del 2014 si arriva, per il momento, ai 373.000 assegnati dalla Finanziaria così da rispondere alle 3 domande ancora giacenti. La stragrande maggioranza delle risorse se ne va per pagare i consiglieri: tra stipendi e vitalizi degli ex, il Palazzo sborsa oltre 15 milioni di euro, su un totale di 19. Nell’ultimo biennio va considerata pure la stretta sui fondi ai gruppi: nel 2013, sui 25.801.536 a bilancio, pesava ancora il milione di euro assegnato; voce che ora, sia per il 2014 che per il 2015, non va oltre i 306.000 euro.

Le previsioni
Sui costi della politica il Palazzo ritiene di aver fatto abbastanza. L’ultima operazione toccherà ancora i vitalizi degli ex, su cui il Consiglio ha aperto un tavolo di lavoro. «Serracchiani – ha spiegato lacop - interverrà su altre spese della struttura amministrativa, su dirigenti ed enti controllati». Sul Consiglio invece non si metterà mano: «Rivendichiamo la nostra autonomia – è l’altolà del vice-presidente dell’aula Paride Cargnelutti perché sulle nostre spese siamo già intervenuti».

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