Il Gazzettino – 13 gennaio 2015. Di Antonella Lanfrit
Autonomia. Il presidente del Consiglio Iacop: la Paritetica metta tutto nero su bianco
«Subito chiarezza sulle competenze Fvg»
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«Definire le materie elencate nello Statuto e per le quali non ci sono stati ancora decreti attuativi; stabilire puntualmente i termini delle funzioni concorrenti, prima che intervengano modifiche alla Carta e ci vengano tolte».
È l’obiettivo che il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, vede come non solo possibile ma da perseguire per «blindare» lo Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia prima che intervengano le modifiche alla Costituzione in corso di approvazione in Parlamento. «Un’azione da svolgere attraverso la commissione Paritetica», sottolinea Iacop, che vede in questo strumento oggi la leva più congeniale per poter agire al fine di mettere al riparo – in virtù di un’azione di chiarificazione e puntualizzazione normativa – tutti gli ambiti d’azione dell’autonomia del Friuli Venezia Giulia. Per questo, prosegue il presidente di ritorno da Cogne dove ha partecipato ad una giornata di confronto sulle autonomie speciali, «è necessario supportare la Paritetica nel suo lavoro ricordando gli obiettivi strategici che il Consiglio ha consegnato a tale organismo e, al contempo, operare un pressing politico sul Governo affinché dia attuazione ai decreti legislativi che via via si mettono a punto all’interno della commissione».
In questa operazione di attuazione delle parti ancora dormienti dello Statuto e di puntuale definizione di alcuni ambiti, Iacop vede una delle modalità con le quali dare concretezza «all’aggiornamento dinamico della nostra specialità», via obbligata per mantenerla e per continuare ad «assumerci la responsabilità di un’ottima capacità di gestione efficiente delle funzioni attribuite». Se il presidente non intravvede pericoli reali per la clausola di salvaguardia delle speciali nel corso del prosieguo del dibattito parlamentare sulla modifica della Costituzione, poiché «non c’è la praticabilità politica di modifiche rispetto a quanto già pattuito al Senato», sull’ipotesi di future macroregioni Iacop non chiude sbrigativamente la partita. «Non si può dire solo non ci riguarda – ragiona infatti -. Credo che sarà sicuramente un ragionamento con il quale dovremo confrontarci. Non in termini di unità politico-territoriale, ma piuttosto di integrazione su alcuni argomenti e questioni».
Non a caso il 30 gennaio il presidente del Consiglio regionale veneto ha promosso il «Meeting del Nord-Est: ripartire insieme», al quale oltre a Iacop interverranno rappresentanti delle tre regioni coinvolte, esponenti dell’economia e delle università.
Per approfondire: l’intervento audio del presidente Iacop.