Vitalizi, tassato l’intero assegno

Messaggero Veneto – 14 gennaio 2015. Di a.bu.

Vitalizi, tassato l’intero assegno

Fino al 2014 una quota era esente. Il 3 febbraio in Aula il taglio delle pensioni

Nessuna quota esente da tassazione. D’ora in poi i 213 ex consiglieri che incassano il vitalizio pagheranno le tasse sull’intero assegno che ricevono dalla Regione. La decisione è stata approvata ieri dall’Ufficio di presidenza del Consiglio, guidato da Franco Iacop (Pd). E la stima – il calcolo preciso non è ancora possibile – è che con l’intera tassazione alle casse dello Stato vadano circa 200 mila euro l’anno.

Ogni anno gli uffici del Consiglio partivano dai dati dell’anno precedente e cosi determinavano la quota da non assoggettare a tassazione. Il calcolo veniva effettuato sul rapporto tra quanto trattenuto sulle indennità dei consiglieri a titolo di contributo per avere poi diritto al vitalizio – circa 2 mila euro al mese da ciascun eletto – e quanto speso complessivamente dalla Regione per pagare le pensioni agli ex consiglieri. Ma nell’agosto del 2013 l’Assemblea regionale ha cancellato i vitalizi a partire dalla legislatura in corso, lasciando il diritto solo a chi è stato in carica fino a maggio 2013. Mancando quindi il contributo che ogni mese ciascun consigliere dava alla Regione, la quota esente da tassazione si è notevolmente ridotta. Da quest’anno però mancherà completamente uno dei due elementi necessari a calcolare la misura della quota da non assoggettare a tassazione, cioè l’importo sulle trattenute effettuate. E così i vitalizi dovranno essere tassati per l’intera cifra. Sapere di quanto è impossibile, perché dipende dalle aliquote Irpef di ciascun ex consigliere che incassa il vitalizio.

È invece quasi ultimata la legge che porterà al taglio dei vitalizi, sempre ai 213 ex esponenti della Regione. Il gruppo di lavoro che è impegnato a scrivere le norme si rivedrà per l’ultima limatina agli articoli lunedì 19 gennaio. Poi, secondo l’agenda stabilita ieri tra Iacop e i capigruppo di maggioranza e opposizione, agenda che s’incrocia con l’elezione a Roma del prossimo Capo dello Stato, la legge che mette mano alle pensioni sarà in Consiglio tra il 3 e il 5 febbraio, per essere applicata immediatamente.

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