Messaggero Veneto – 17 febbraio 2015. Di Anna Buttazzoni
Riforma costituzionale. Vertice in Regione
«Specialità Fvg salva spendendo meglio»
La presidente: dimostrare la nostra utilità ed essere modello. Assenti metà parlamentari. Riccardi (Fi): sì a un’azione comune
L’Autonomia speciale del Fvg va blindata. Con un’alleanza che unisca i partiti. Perché se le Regioni sono fuori moda, quelle a statuto Speciale sono già démodé. Le ricette sono diverse, ma la sfida è dimostrare di saper usare bene le proprie competenze e di saper spendere meglio le risorse, come ha detto ieri la presidente Fvg Debora Serracchiani davanti ai parlamentari (sette presenti su 19 e solo 7 giustificati) e ai capigruppo in Consiglio (tutti), convocati dal numero uno dell’Assemblea regionale, Franco Iacop (Pd) per trovare una strategia comune. La preoccupazione è alta, anche se il pericolo non sembra imminente perché nella riforma costituzionale in approvazione alle Camere, non c’è spazio per ridisegnare le Regioni. Serracchiani è sicura che i vari piani, alcuni anche confusi e con accorpamenti di macroregioni “fai da tè”, non troveranno spazio nella riforma. Ma alla prossima occasione, sì, perché da Roma – lo dicono i parlamentari – si leva l’idea di un nuovo centralismo che punta su Stato e Comuni. Il confronto con il Governo, quindi, va portato avanti fin d’ora, anche perché se Sicilia, Sardegna e Trentino Alto Adige non paiono sfiorate da un depotenziamento della Specialità, le Autonomie più vulnerabili, fragili, sembrano Fvg e Valle d’Aosta.
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Ma lo spettro di una futura riforma che tocchi le Regioni aleggia, eccome. È necessaria quindi un’intesa trasversale prima dell’assalto finale alle Specialità. E allora Iacop rifiuta il nuovo centralismo come panacea di tutti i mali. «Dopo l’ok in corso alla riforma costituzionale – ha affermato Iacop – potrebbe aprirsi un confronto sull’architettura dello Stato e il Fvg dovrà essere presente, dando un contributo con la sua esperienza e ribadendo la necessità che il regionalismo possa riprendere e rafforzare l’idea di uno Stato in chiave federalista». [...]