Il Piccolo – 18 febbraio 2015. Di Marco Ballico
Province cancellate a marzo dal Senato
Il primo passo di un iter che durerà nove mesi. Il nodo dello scioglimento a Udine, ma potrebbe andare a scadenza naturale
Tra un mese il Senato potrebbe votare per l’eliminazione delle Province del Friuli Venezia Giulia. Solo il primo passo di un percorso di doppia lettura parlamentare ma, secondo il relatore a Palazzo Madama, il senatore triestino Francesco Russo, l’operazione potrebbe concretizzarsi in tempi non lunghissimi, «sei-nove mesi», di certo prima dell’approvazione della riforma costituzionale. Fermo restando, avverte Russo anche davanti all’auspicio di Franco Iacop per un «esame spedito», che tutto dipenderà dai lavori delle Camere.
Ieri la presenza a Roma del presidente del Consiglio regionale in audizione in commissione Affari costituzionali del Senato (presieduta da Anna Finocchiaro, con Russo anche i colleghi senatori Fvg Carlo Pegorer e Alessandro Maran), assieme al presidente della V commissione Vincenzo Martines (oggi toccherà a Debora Serracchiani), è stato comunque un altro appuntamento verso il superamento degli enti intermedi Fvg. Il presidente dell’aula di piazza Oberdan ha illustrato un documento di sintesi dei passaggi legislativi degli ultimi anni sugli enti locali (dalla riforma 2006 al declassamento delle Province ad amministrazioni di secondo grado, dalla previsione di loro abrogazione statutaria alle Uti del ddl Panontin). In questo contesto si inseriscono due altre iniziative di legge: quella parlamentare del senatore friulano Carlo Pegorer (ddl 77 del marzo 2013) e quella consiliare inviata alla Camere. Entrambe propongono la modifica dello Statuto con la previsione della cancellazione delle Province differenziandosi solo sulla città metropolitana.
La volontà politica dell’aula, ha spiegato Iacop in commissione, «non vorrebbe questo istituto obbligatorio, ma lascerebbe al legislatore regionale la facoltà di introdurla con valutazioni coerenti a quanto già oggi avviene con le Unioni intercomunali». Altro nodo è quello dello scioglimento automatico della Provincia di Udine una volta chiusa la procedura della doppia lettura, un passaggio previsto nel ddl Pegorer su cui si è battuto ieri in audizione il presidente dell’ente Pietro Fontanini. Pure Russo ha qualche perplessità: «Non credo servano accanimenti, anche per Udine si può andare a scadenza naturale». Sarà proprio Russo a fare ora sintesi del ddl Pegorer e della legge del Consiglio. «La prossima settimana chiuderemo la fase degli emendamenti e non è escluso un passaggio tecnico in piazza Oberdan in caso di modifiche al testo – fa sapere il senatore triestino -. Ma poi, spero entro un mese, il Senato dovrebbe dare il primo via libera».