(ACON) Trieste, 15 apr – AB – Il centenario della tragedia del popolo armeno avvenuta nel corso della Prima Guerra mondiale, che ricorrerà il prossimo 24 aprile, è stato ricordato dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop dopo lo svolgimento del Question Time.
Dopo un’attenta ricostruzione storica, Iacop si è soffermato sulla situazione attuale, con la Turchia che ha sempre respinto l’espressione di genocidio in quanto presuppone premeditazione e preparazione. La situazione sembra senza uscita perché non si capisce come il Popolo armeno, che ha dentro di sé questa memoria, dovrebbe abbandonare la sua richiesta di riconoscimento di quanto accaduto.
Riconoscimento tuttavia necessario sia agli Armeni che ai Turchi affinché essi possano vivere fianco a fianco, senza questa insopportabile negazione che ferisce la memoria dei primi e la dignità dei secondi.
Apparentemente ci sono pochi punti in comune tra la negazione del genocidio armeno e quella del genocidio ebraico, ha aggiunto Iacop. Gli autori non hanno né la stessa identità, né gli stessi moventi, né tanto meno gli stessi mezzi. La tragedia armena è più remota; non presenta tutti i caratteri abominevoli della Shoah; l’Occidente non è così totalmente coinvolto in questa tragedia lontana e non ha alcuna colpa da espiare. Tuttavia, la sostanza è la stessa: i due terzi degli Armeni dell’Impero Ottomano sono stati uccisi nel 1915 e nel 1916, lo stesso destino toccato agli Ebrei d’Europa tra il 1941 e il 1944.
Se ci si pone dalla parte delle vittime si capisce che ogni famiglia armena in diaspora ha delle persone scomparse da evocare e che ogni manifestazione negazionista è, per i membri di queste famiglie, una ferita di cui soltanto loro possono misurare il dolore.
Papa Francesco ha ricordato il “martirio” del Popolo armeno e ha richiamato i genocidi perpetrati dal nazismo e dallo stalinismo nel XX secolo, oltre ai più recenti stermini di massa in Cambogia, Ruanda, Burundi, Bosnia, denunciando come l’umanità non riesca a cessare di versare sangue innocente. Per questa ragione è importante mantenere la memoria.
Nel mondo sono soltanto una ventina i Paesi che hanno ufficialmente riconosciuto come genocidio il massacro degli armeni: tra questi l’Italia, la Francia, la Russia, l’Argentina e anche il Parlamento europeo. Abbiamo voluto doverosamente ricordarlo anche noi – ha concluso Iacop – nell’Assemblea del Friuli Venezia Giulia a 100 anni da quei tragici eventi.
È stato quindi rispettato un minuto di silenzio.