Iacop presiede Tavolo politico su conflitto di interessi

(ACON) Udine, 29 lug – MPB – Tre filoni di azione e un percorso di lavoro in quattro punti per il Tavolo politico sul conflitto di interessi previsto dalla mozione 134 e di cui il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha presieduto a Udine la prima riunione operativa. Composto dai presidenti dei Gruppi consiliari, ha visto al presenza anche dei due vicepresidenti del Consiglio Igor Gabrovec e Paride Cargnelutti e dell’assessore Gianni Torrenti, delegato dalla presidente Serracchiani ai rapporti con il Consiglio regionale.

Prima di declinare il percorso, Iacop ha ricordato in via preliminare le garanzie costituzionali che riguardano l’elettorato attivo e passivo, l’esercizio dell’attività politica e legislativa, la libertà di voto, la parità di accesso alle cariche elettive. Ha quindi delineato il perimetro entro il quale si inserisce il tema del conflitto di interessi, che non riguarda solo le cariche di componenti degli organi regionali statutari – presidente della Regione, assessori e consiglieri regionali, ma tutti i titolari di funzioni pubbliche, e che presenta differenze tra chi fa parte dell’Assemblea legislativa e chi invece fa parte del Governo regionale. Una differenziazione consentita dalla legge statale 165 del 2004 ma, in realtà, già esistente in Friuli Venezia Giulia per effetto dell’art. 40 dello Statuto, con riferimento alle cariche pubbliche, che potrebbe essere ulteriormente ampliata dalla legge statutaria riguardo ad attività di natura privata. Ed è questa la stessa esigenza che sta alla base della legge nazionale 215 del 2004 che ha ampliato il novero delle cause di incompatibilità relative alle cariche di governo.

Se e come declinare questi principi è uno degli aspetti da valutare – ha sottolineato Iacop elencando gli indirizzi dell’eventuale intervento riformatore della materia.

Innanzitutto, la rideterminazione delle cause di ineleggibilità e incompatibilità attraverso la revisione e l’aggiornamento della legge regionale 21/2004, anche posto che la norma regionale non ha potuto tener conto della legge statale 165 che sì è rivolta alle Regioni ordinarie, ma contiene principi generali per cui il legislatore di una Regione speciale trova coincidenze, dato che nella prassi applicativa non sono mancati i casi di dubbia qualificazione giuridica dovuta a una poco chiara formulazione terminologica delle disposizioni di legge.

C’è poi il rafforzamento dei controlli sull’osservanza delle disposizioni che riguardano ineleggibilità e incompatibilità, da perseguire rinnovando le procedure regolamentari per rendere più precisa la verifica della Giunta delle elezioni in seno al Consiglio: una bozza di modifica è già stata elaborata dalla Giunta delle elezioni .

Infine, ma non ultimo, c’è il tema della trasparenza, sul quale la Regione sta regolarmente intervenendo in applicazione del decreto legislativo 33/2013 che stabilisce un livello essenziale di trasparenza dell’attività politico-amministrativa.

Su questa griglia si innesta il programma di lavoro del tavolo, con l’elaborazione e la condivisione politica delle linee di indirizzo per rivedere la legge regionale 21 e le connessioni tra essa e il decreto legislativo 39.

Al proposito, Iacop ha sottolineato l’opportunità di avviare un aggiornamento complessivo del testo considerando gli oltre dieci anni trascorsi dall’entrata in vigore, l’approvazione, nel frattempo, della legge quadro nazionale e il modificarsi del contesto sociale.

Parallelamente, si è già avviata la revisione del regolamento consiliare teso a rafforzare e rendere continui i controlli sulle cause di ineleggibilità e incompatibilità con una valutazione complessiva anche degli adempimenti regionali in tema di trasparenza sulla base del decreto legislativo 33.

(ACON) Udine, 29 lug – MPB – Un programma condiviso nei contenuti dai capigruppo i quali, esprimendo disponibilità a contribuire alla costruzione degli obiettivi, hanno messo in guardia sui rischi di affrontare le questioni sull’onda dell’emotività dettata da fatti contingenti.

Sullo sfondo anche il codice etico adottato dalla Giunta, che si pone su un piano diverso da quello legislativo.

Il segno di una coesione, pur nel rispetto delle diverse sensibilità che i Gruppi consiliari esprimono, e il contributo di Consiglio e Giunta per una risposta complessiva, sono essenziali per Alessandro Colautti (Ncd) che ha sottolineato la necessità di non intendere i controlli in senso punitivo ma di garanzia.

O c’è una mutua solidarietà tra Giunta e Consiglio regionale su questi temi trattati con lealtà di posizioni o il compito sarà troppo difficile – ha avvertito Riccardo Riccardi (FI) riferendosi anche ai condizionamenti dentro e fuori il Palazzo, e ha invitato a non fare proclami sui giornali, ma piuttosto a definire politicamente davanti all’opinione pubblica principi che non portino ad arbitrarie distinzioni tra buoni e cattivi. Il Consiglio regionale – è stata l’esortazione – si muova nell’ambito che gli compete evitando fughe in avanti, fissando il punto da cui ripartire, tutti concordi su una misura, con dichiarazioni e comportamenti conformi.

Un invito a modificare le norme con razionalità da Roberto Revelant (AR), che si è dichiarato convinto che chi ha una carica politica amministrativa debba liberarsi da tutte le altre, senza però che le condizioni restrittive riguardino i familiari. Inoltre, una migliore precisazione dei testi potrà evitare discrezionalità.

Evitare penalizzazioni dei familiari e invito ad armonizzare la terminologia delle leggi regionali con quella delle norme statali da Pietro Paviotti (Cittadini), secondo il quale è la mancanza di unità fra le forze politiche ad alimentare polemiche infruttuose. Da lui anche l’invito a migliorare la trasparenza e a limitare il numero dei mandati elettivi.

Da Diego Moretti (Pd) piena disponibilità ad accompagnare le tappe indicate dal presidente Iacop, senza introdurre controlli troppo restrittivi, semplificando le norme per non dare adito a interpretazioni e distinguendo l’opportunità politica dagli istituti – di natura giuridica – dell’incompatibilità e dell’ineleggibilità.

Andrea Ussai (M5S) ha ricordato i due progetti di legge presentati dal MoVimento, auspicando tempi adeguatamente stretti a colmare i vuoti e a fornire interpretazione chiara. È importante come ci si pone all’attenzione dell’opinione pubblica: c’è chi vuole fare il primo della classe, ma le fughe in avanti spesso nascondono altri problemi. Condividiamo il testo di Iacop e lo sottoscriviamo, anche se nella stesura di un testo unico potremo avere visioni diverse, ma siamo disponibili a ragionare nel merito.

Per Claudio Violino (Misto) il nodo dirimente è proprio la natura politica del Tavolo, unica sede deputata a introdurre norme vincolanti e non certamente il codice etico della Giunta.

Giulio Lauri (Sel), sottolineando la diversità del ruolo e del lavoro di Giunta e Consiglio, ha auspicato che la politica sia sempre più trasparente e che il provvedimento di revisione complessiva della legge regionale 21/2004 sia varato il prima possibile.

La presidente della Giunta – ha affermato a sua volta l’assessore Torrenti – ha rispettato le scelte del Consiglio quando ci fu l’intervento sui costi della politica e rispetterà quelle che il Consiglio farà su questo tema, trovato il punto di equilibrio. Ricordando che il codice etico è nato in carenza di una norma specifica, l’assessore ha anche invitato a separare le due tipologie dell’ineleggibilità, dove occorre essere altamente selettivi, e della incompatibilità. Garantisco che la Giunta, se richiesta, parteciperà in maniera attiva all’elaborazione di un testo condiviso, per evitare giochi politici al rialzo e arrivare a una norma severa ma sensata – ha concluso Torrenti.

Occorre che il Consiglio regionale giochi la sua partita nel suo campo, con responsabilità e con la convinzione che si tratti della partita giusta – ha infine sottolineato il presidente Iacop ricordando, anche nella sua veste di coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali, quanto a livello nazionale si sia impegnati a ribadire la dignità dei Consigli regionali, che già hanno agito sui costi della politica e sulla trasparenza. Il Consiglio regionale è chiamato a svolgere il proprio compito senza intrusioni in partite che non gli appartengono, ha precisato Iacop, confermando la prossima convocazione del tavolo a metà settembre con l’obiettivo di arrivare nella sessione di novembre ad apportare le modifiche alla legge 21/2004.

A metà settembre si riunirà anche la Giunta del Regolamento, chiamata a portare le modifiche procedurali in materia di incompatibilità sulla base delle proposte già formulate dalla Giunta delle elezioni, che potranno essere approvate dal Consiglio regionale già nella sessione di settembre.

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