Ansa – 23 settembre 2015. Di Paolo Teodori
Ansa intervista
Riforme: Cons. Regioni; Iacop, faro su competenze
.
(ANSA) – ROMA, 23 SET 2015 – Il probabile sblocco dell’impasse sulla riforma del Senato accende all’improvviso i riflettori sui presidenti dei consigli regionali. Non a caso lo sguardo va a Franco Iacop, politico abituato da tempo a ruoli istituzionali, anche in ambito europeo, ora presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e soprattutto Coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. “Noi – spiega all’ANSA – siamo preoccupati che passato il momento del confronto politico si perda di vista il punto fondamentale della riforma costituzionale, cioè l’assetto istituzionale dello Stato e quindi la riscrittura del titolo V sul sistema delle Regioni. Va da sé, quindi, che la vera prova del nove saranno le competenze del Senato e il loro riparto tra Stato e Regioni”.
“Ora c’è stata una schiarita, naturalmente a livello politico rispetto al destino della riforma del Senato, e registriamo – rileva ancora Iacop – una possibile intesa sul sistema di elezione dei Senatori e questo ovviamente ci interessa. Penso tuttavia che sia importante il collegamento tra Senato e Consigli regionali, e penso anche che sia positivo che il Senato diventi la Camera dei territori e che ci sia in atto a Palazzo Madama una iniziativa di modifica del testo uscito dalla Camera che ridà funzioni a Palazzo Madama, soprattutto per quanto attiene le politiche Ue verso i territori, la nomina dei giudici costituzionali, il confronto con il governo sulle politiche territoriali e l’interlocuzione con l’altra Camera e il Governo”. Tuttavia, insiste Iacop, “rimane aperto, e questo lo abbiamo posto come elemento prioritario, il tema delle funzioni del Senato sul fronte legislativo per i territori e il riparto delle competenze, e invece tutto va riportato nella più corretta interpretazione, nel rispetto del ruolo di complementarietà e integrazione tra politiche nazionali e regionali”.
Anche per questo, precisa l’amministratore friulano, “come Conferenza dei Consigli regionali abbiamo proposto emendamenti legati alla riscrittura dell’articolo 117, al fine di riportare alle Regioni i temi fondamentali legati alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, la formazione professionale e le politiche attive del lavoro, e anche le politiche sociali, la tutela della salute e la gestione del territorio inteso come coordinamento del sistema degli enti territoriali, che a nostro avviso rimangono funzioni fondamentali per far rimanere valido e efficace il regionalismo nel nostro paese. In tal senso – ricorda – sollecitiamo anche un eguale intervento della Conferenza delle Regioni per far sentire forte e unanime la loro voce nel momento in cui si aprirà il confronto in Aula. Si tratta di richieste unitarie – informa ancora Iacop – che sono state tradotte in emendamenti che abbiamo consegnato la scorsa settimana alla presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, Anna Finocchiaro, e sono state anche oggetto di un mio intervento presso il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino”.
Iacop insiste sulla necessità di non spegnere i riflettori sulla riforma costituzionale rispetto alle Regioni, “cioè l’assetto istituzionale dello Stato e quindi la riscrittura del titolo V”. E, aggiunge a titolo di esempio: “il referendum entra in questa partita perché con lo Sblocca Italia lo Stato sorpassa una serie di competenze delle Regioni e le relega non a un livello di confronto paritario, ma a una sorta di attuatore finale insieme ad altri soggetti che a vario titolo partecipano a una consultazione popolare”.