Riforme: Iacop (Consigli Regioni), soddisfatto parole Boschi

(ANSA) – ROMA, 13 GEN – “Esprimo soddisfazione come presidente della Conferenza dei Consigli regionali per l’esito dell’audizione del ministro Boschi, che conferma la visione del governo sul ruolo del nuovo Senato dei territori come interlocutore forte nel rapporto fra Stato, Regioni e Enti locali. E questo è quanto avevamo auspicato come Conferenza, anche con contributi e proposte espresse da noi durante la discussione, soprattutto al Senato, su questa che deve essere la funzione principale del nuovo assetto della Repubblica”. A parlare è Franco Iacop, Coordinatore della Conferenza dei presidenti dei consigli regionali, che commenta così con l’ANSA le parole espresse oggi in Commissione Bicamerale per le questioni regionali dal ministro delle riforme Maria Elena Boschi.

“E’ importante a mio giudizio – osserva l’amministratore friulano – anche il ruolo che viene consegnato di fatto al Parlamento per la definizione puntuale, attraverso le leggi di attuazione, sulla composizione del Senato e quindi sulla natura dei Senatori-Consiglieri, e anche sulle possibili valorizzazioni delle funzioni – penso ad esempio alle politiche Ue – che la costituzione assegnerà al nuovo Senato. Noi siamo convinti che con la legge di attuazione si possa ancora valorizzare questo punto. Inoltre – dice ancora Iacop – condividiamo anche la valutazione che il ministro Boschi fa sul sistema delle Conferenze, di fatto riportando il confronto sulle materie legislative ai rapporti fra Regioni, Senato e Camera, mantenendo il rapporto diretto mediante le Conferenze per quanto attiene le procedure di carattere amministrativo tra le forme di governo tra Stato e Regioni. E’ opportuno quindi seguire con estrema attenzione il lavoro della Commissione Bicamerale sulla valutazione del sistema delle Conferenze. E naturalmente, come coordinatore dei consiglieri regionali, assicuro la massima collaborazione. E’ importante infine sottolineare come da parte del governo – conclude Iacop – non ci sia alcuna imposizione su chi debbano essere i futuri senatori: lascia infatti massima libertà al Parlamento, dando molto rilievo alle nuove competenze di Palazzo Madama e il fatto che ci sia una valutazione sul sistema delle Conferenze”.(ANSA).

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