(ACON) Trieste , 22 apr – MPB – Politiche di coesione nell’Unione europea e sviluppo territoriale i temi al centro, stamani, dell’audizione dell’europarlamentare della Repubblica Ceca Martina Dlabajova, nella sua veste di vicepresidente della Commissione Ue per il controllo dei bilanci.
Un appuntamento che rientra nel quadro degli incontri promossi dall’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, tramite la V Commissione permanente, nell’ambito dei lavori preordinati al dialogo sui temi europei con le Camere del Parlamento nazionale e con l’Unione europea, come ha ricordato in apertura il presidente del Consiglio regionale introducendo l’ospite, a lungo vissuta in Friuli Venezia Giulia.
Un incontro – la presenza al quale è stata allargata anche ai rappresentanti di Anci, Aiccre, Cciaa e delle categorie socio economiche territorio regionale – utile nella preparazione adeguata ai percorsi del Consiglio regionale rispetto alla programmazione europea e che evidenzia l’importanza della partecipazione delle assemble legislative alla governance multilivello, per rappresentare le diversità territoriali e ridurre la distanza che il cittadino percepisce con l’Unione.
Al proposito il presidente del Consiglio Iacop, nella sua veste di coordinatore della Conferenza delle Assemble legislative regionali e di membro del Comitato delle Regioni in ambito europeo, ha ricordato la convenzione sottoscritta dal sistema delle Assemblee legislative italiane con la XIV Commissione del Senato per le politiche dell’Unione europea e l’impegno a sviluppare l’intera filera partecipativa, soffermandosi sull’importanza di leggere correttamente il bilancio tanto nella sua attualità quanto nella prospettiva delle future strategie, per capire quanto anche l’azione delle autonomie locali possa essere finalizzata allo sviluppo.
(ACON) Trieste, 22 apr – RCM – Dal controllo di bilancio dell’Unione europea emergono i problemi dell’Unione stessa, e si può capire come ci si deve muovere e verso cosa si deve andare. Ne è convinta l’europarlamentare Martina Dlabajova, vicepresidente della Commissione europea per il controllo di bilancio, la cui attività principale è analizzare il “discharge” (letteralmente “discarico”, ma nello specifico si traduce con “conto di gestione”) europeo del 2014, pari a circa 142,5 miliardi di euro (rappresenta circa il 2% del totale della spesa pubblica degli Stati membri Ue, ovvero l’1% del Pil europeo). Un controllo – ha piegato la Dlabajova – che operiamo in parallelo con quanto fa, autonomamente, la Corte dei Conti europea su ogni spesa e ogni progetto, e che poi prepara una propria relazione.
L’europarlamentare ha, quindi, illustrato il complesso iter in cui si snoda il controllo effettuato dalla Commissione di cui è vicepresidente e l’importanza che possiede. Inoltre – ha spiegato – possiamo decidere autonomamente cosa controllare, se e quando abbiamo l’impressione che ci siano errori nell’utilizzo dei fondi elargiti dall’Ue, oppure se non ravvisiamo ne nasca un valore aggiunto. Perciò i controlli sono sì alla parte formale (conformità al regolamento, correttezza nella compilazione della documentazione) della concessione del contributo, ma anche ai risultati, e questo è un aspetto che si è aggiunto dall’anno scorso: è fondamentale poter evidenziare anche i risultati raggiunti, ne va anche della fiducia dei cittadini verso l’Europa istituzione.
La Dlabajova non ha, poi, mancato di dire che comunque non tutti gli errori costituiscono necessariamente una frode. Inoltre ha criticato la rigidità del bilancio Ue: “È necessaria maggiore flessibilità, dobbiamo poter intervenire lì dove c’è necessità, perché gli eventi storici, vedi ad esempio il problema immigrazione, dimostrano che è indispensabile andare verso questo cambiamento”. E un’altra critica è arrivata alla mancanza di un collegamento diretto tra la Commissione controllo bilanci europea e le Commissioni controllo bilanci dei singoli Stati membri, legame che invece sarebbe fondamentale per limitare gli errori.
Quanto al contributo dell’Italia nel 2014, la spesa totale Ue in Italia è pari a -10,695 miliardi (come percentuale del Pil italiano -0,66%); il totale del contributo italiano al bilancio Ue è pari a -14,368 miliardi (come percentuale del suo Pil -0,89%).