Roma: Iacop al Senato su risultati pacchetto “economia circolare”

Roma: Iacop al Senato su risultati pacchetto "economia circolare"

(ACON) Roma, 17 mag – COM/AB – I risultati della consultazione pubblica sul pacchetto “economia circolare” sono stati presentati a Roma, dalla 13º Commissione territorio, ambiente e beni ambientali del Senato, in un incontro a Palazzo Madama al quale ha preso parte Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative regionali.

Il documento raccoglie, analizza e sviluppa una serie di dati, valutazioni e suggerimenti in merito alle nuove proposte sull’economia circolare presentate lo scorso dicembre dalla Commissione europea. Economia circolare che viene definita come un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto.

La transizione a un’economia circolare rappresenta una delle maggiori sfide del nostro tempo, ha sostenuto Iacop. Nasce dalla necessità di allentare la pressione sulle risorse e sull’ambiente in modo da intraprendere un disegno di sviluppo sostenibile, ma deve guardare al contempo al mantenimento e alla promozione della competitività dell’economia. È un cambiamento obbligato, che può e deve configurarsi anche come un primo passo verso la modernizzazione dell’economia europea, dalla “linearità” dell’approccio usa e getta, alla “circolarità” del reimpiego di ciò che è stato usato per produrre nuovi beni di consumo. Anche la maggior parte del mondo dell’industria – ha aggiunto – concorda ormai sulla bontà di un approccio che, risparmiando risorse scarse, primarie e il cui accesso è spesso problematico per ragioni politiche ed economiche, conduce a una ridotta dipendenza dalle materie prime e dalle importazioni e consente una politica degli investimenti di lungo periodo orientata alla innovazione e alla crescita.

Perché non produrre nuovi flussi di reddito dai materiali di scarto? Perché non diminuire i costi di produzione e al contempo diminuire le emissioni di gas serra?

La sfida è grande, impegnativa, non possiamo sottovalutarne le difficoltà – ha ammonito Iacop. Comporterà un ripensamento negli schemi di progettazione, produzione, consumo e riutilizzo, e quindi nuove soluzioni e la nascita di modelli di business non convenzionali, che stimolino l’innovazione e gli investimenti.

Il presidente Iacop si è quindi soffermato su alcuni specifici contenuti del documento, dalle possibili sinergie tra le diverse attività produttive per far sì che i rifiuti prodotti divengano “materie prime seconde” utilizzabili per altre, al consumo responsabile, dall’importanza di una corretta e capillare informazione a una serie di proposte per specifiche direttive e per la revisione di alcune definizioni che oggi destano criticità.

Come coordinatore della Conferenza, Iacop ha quindi rivolto l’attenzione al tema della responsabilità delle Regioni: una volta che le proposte di direttiva saranno adottate – ha affermato – le Regioni saranno chiamate a porre in essere tutta una serie di azioni indispensabili per garantire il puntuale e rigoroso rispetto del diritto europeo. Le nuove proposte prendono in considerazione l’impatto del loro recepimento negli ordinamenti degli Stati membri, rilevando come molto spesso la legislazione sui rifiuti sia recepita in modo fortemente decentralizzato. Tale aspetto giustifica il forte interesse delle Regioni italiane, il cui ruolo sarà determinante per garantire la piena e corretta attuazione degli obiettivi contenuti nelle direttive.

Dalle problematiche emerse – ha concluso Iacop – è evidente come la sfida del passaggio al modello di economia circolare sia epocale e come dunque gli investimenti siano cruciali. Il bilancio dell’Ue, attraverso la politica di coesione e i fondi strutturali, sarà determinante, ma altrettanto determinante sarà la capacità di Stati membri e Regioni di sfruttare tutte le opportunità offerte dagli strumenti disponibili, in termini di finanziamenti e di assistenza all’implementazione.

Foto da twitter.com/SenatoAmbiente

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