«Elezione del Senato. Necessario un confronto»

Il Piccolo – 15 ottobre 2016. Di m.b.

«Elezione del Senato. Necessario un confronto»

.
Le interpretazioni sull’elezione del nuovo Senato non sono unitarie. Anzi c’è chi parla, come Antonio Polito ieri sul “Corsera”, di vero «enigma». Perché in un comma della riforma costituzionale si afferma che sono i Consigli regionali a eleggere i 95 senatori (altri 5 possono essere nominati dal Capo dello Stato), ma in un altro comma si dice che i Consigli regionali dovranno sì eleggere i senatori tra i loro membri, ma «in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri». Ma in che modo gli elettori potranno far valere la loro preferenza non si comprende. E’ uno dei tanti temi dibattuti anche nella Conferenza delle assemblee legislative regionali, fa sapere il presidente del Consiglio Fvg Franco Iacop, con la presa d’atto che nello specifico dell’elezione del Senato voluto dalla riforma Renzi-Boschi il testo è aperto alle interpretazioni. Pure sui numeri. Tanto che Paolo Feltrin, docente di Scienze politiche all’Università di Trieste e consulente della Conferenza, fa sapere che una delle letture dei commi sulla scelta dei senatori non esclude per il Fvg la presenza di tre eletti a Palazzo Madama e non due, contrariamente a quanto era sin qui stato diffuso.

Iacop, ieri a Bruxelles, non entra nel merito dei numeri, ma in una nota ammette che sì, «la legge elettorale per il nuovo Senato richiama a una discussione complessa, anche alla luce del combinato disposto di alcune norme costituzionali che in qualche modo imporrebbero la quadratura del cerchio. Molto dipenderà da quale tipo di connessione vorremmo dare al rapporto tra Senato e territori», continua il Coordinatore della Conferenza -, perciò «abbiamo avviato da mesi una riflessione interna, grazie anche al contributo» di Feltrin, «sui meccanismi della nuova legge elettorale e sulle ricadute sulle leggi elettorali regionali, in vista ribadiamo di un confronto complesso ma indispensabile». Feltrin non fatica a parlare del tema come di «pasticcio non facile da interpretare» e conferma che «andare in un senso o nell’altro nell’attribuzione dei seggi non potrà non avere conseguenze pure sulle regole elettorali delle Regioni».

Share

Commenti

comments

Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono disattivati