Convegno invecchiamento attivo

Convegno invecchiamento attivo(ACON) Trieste, 18 ott 2016 – AB – Le aspettative di vita sempre più alte portano a un aumento della popolazione, soprattutto nella fascia degli over 65. Questa tendenza è particolarmente sentita in Friuli Venezia Giulia, dove ci sono 310.951 ultra sessantacinquenni, un quarto del totale: 536 sono addirittura ultracentenari, distribuiti in 64 in provincia di Gorizia, 133 a Pordenone, 124 a Trieste e 215 a Udine.

La nostra è quindi una regione che si è trovata ad affrontare da subito questa situazione e, oltre ad aver iniziato un percorso di approfondimento, si è già dotata di una specifica legge, la 22 del 2014.

Tutto questo lavoro è stato riconosciuto anche a livello comunitario, così il FVG è stato individuato come capofila per partecipare a un’iniziativa dell’Unione europea sull’invecchiamento attivo e il convegno “Science meets Regions”, ospitato nell’Aula del Consiglio regionale, ne è lo sbocco naturale.

Convegno che è stato aperto dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop che, rifacendosi al filo conduttore – la scienza incontra la politica – ha sottolineato come proprio avvalendosi del supporto scientifico la politica possa basare le sue scelte e prendere le decisioni più pertinenti.

Il Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto Iacop – per le sue caratteristiche demografiche non poteva che avviare da subito un discorso mirato, così il Consiglio regionale si è dotato di una legge, della quale la consigliera Renata Bagatin è stata la prima firmataria e per la cui attuazione la Giunta ha collaborato attivamente.

Un provvedimento – ha concluso Iacop – che intende far sì che questa fase di vita possa essere vissuta non più come un parcheggio, ma si trasformi in una presenza attiva in favore della società: un modo di porsi positivo delle persone per un rapporto diretto con le comunità in cui vivono.

Nella foto il presidente Iacop con Ulla Engelmann, che è a capo dell’unità relazioni inter-istituzionbali, internazionali e affari esteri del Joint Research Centre della Commissione europea. Foto Montenero

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