Iacop: eleggeremo i senatori e lo Statuto sarà blindato

Messaggero Veneto – 5 novembre 2016. Di Maurizio Cescon

Iacop: eleggeremo i senatori e lo Statuto sarà blindato

Il presidente del Consiglio regionale a Calderoli: supereremo l’incompatibilità. Colautti (Ncd) attacca il leghista: entra a gamba tesa con l’ennesima “porcata”

Consiglieri regionali incompatibili con la carica di senatori, come sostiene il vice presidente di palazzo Madama Roberto Calderoli? La Regione getta acqua sul fuoco e, con una nota ufficiale attribuita al presidente del Consiglio Franco Iacop, corredata di riferimenti a leggi, statuti, articoli, commi, ribadisce come la questione posta da Calderoli sia del tutto fuorviante.

«Il tema è stato oggetto – scrive il presidente Iacop - di attenta riflessione da parte dell’Ufficio legislativo del Consiglio regionale, pervenendo tuttavia a conclusioni esattamente opposte a quelle sostenute da Calderoli. E’ noto che gli statuti speciali contengono alcune cause di incompatibilità per i membri del Consiglio e della Giunta regionale. L’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di “membro di una delle Camere” è prevista dall’articolo 15 dello statuto Friuli Venezia Giulia. Applicando i normali canoni dell’interpretazione delle leggi, non può esservi alcun dubbio sull’abrogazione implicita delle norme statutarie, nella parte in cui sanciscono l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di membro del Senato. Infatti gli statuti speciali sono “adottati con legge costituzionale” (articolo 116, primo comma costituzione) e hanno pertanto la medesima forza giuridica di qualsiasi altra legge costituzionale. Che non abbiano una forza passiva superiore a quella delle altre leggi costituzionali, lo dimostra del resto la vicenda della revisione del titolo V, di cui alla legge costituzionale 3 del 2001, che all’articolo 10 conteneva una clausola, di cui nessuno ha mai contestato la legittimità, in base alla quale gli statuti speciali sono stati modificati implicitamente (o meglio non testualmente) dalle norme della stessa legge costituzionale che ampliavano la sfera di autonomia regionale. Dunque gli statuti speciali possono essere modificati implicitamente o non testualmente da una successiva legge costituzionale. Come è noto l’abrogazione implicita si verifica, secondo i canoni codificati nell’articolo 15 delle “disposizioni sulle leggi in generale” premesse al codice civile allorché vi è “incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti”».

Se la Regione contesta Calderoli con i testi delle leggi in mano, il capogruppo di Ncd in Regione Alessandro Colautti, attacca ad alzo zero l’esponente leghista, «A tutto c’è un limite, ancora di più se si è senatori, come Roberto Calderoli – dice Colautti -. Non si può distorcere la realtà per sostenere il No al referendum usando l’ignoranza, sicuramente la sua, e così gettar dubbi sulla tenuta della Specialità. Anche un neofita sa che la Costituzione gerarchicamente prevale sugli Statuti, ancorché di rango costituzionale. La Costituzione è una fonte prevalente. Quindi, se vincerà il Sì, non si pone alcun problema. Le Regioni a Statuto speciale potranno designare i propri senatori, salvo poi fare le modifiche quando ci sarà la revisione degli Statuti. È davvero spiacevole che colui che ha definito “una porcata” la legge elettorale che ha contribuito a realizzare, ribattezzata per l’appunto “Porcellum” e considerata incostituzionale dalla Consulta, adesso entri a gamba tesa nel dibattito referendario con un’ennesima porcata». [...]

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