Esponenti PD per il Sì al referendum

Franco Iacop

Salvatore Spitaleri

Ettore Rosato

Esponenti PD per il Sì al referendumUdine, 27 novembre 2016. Si è svolto questa mattina alla pizzeria Al Sole di Tavagnacco, alla presenza di un centinaio di persone, un evento pubblico organizzato dal Partito Democratico per illustrare i contenuti della riforma costituzionale e ribadire le ragioni del sì al referendum. Tra i relatori che hanno dato il proprio contributo: il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, l’assessore regionale Mariagrazia Santoro, il presidente dell’Assemblea regionale Pd Fvg, Salvatore Spitaleri, il professore di diritto amministrativo Leopoldo Coen, il presidente della Commissione paritetica Ivano Strizzolo.

L’onorevole Rosato, capogruppo del PD alla Camera, ha puntato l’attenzione sulla rilevanza innovativa della riforma come “grande occasione per rendere le nostre istituzioni più efficienti, meno costose, più capaci di risolvere i problemi quotidiani della gente. Finalmente dopo 35 anni di discussione arriviamo al dunque: fine del bicameralismo, più stabilità per i governi e fine del contenzioso tra Stato e regioni”. Rosato ha inoltre evidenziato che “se prevalesse il no avremmo buttato via 35 anni di discussioni e l’Italia resterebbe al palo come quel Paese che dice, pronuncia, promette e poi non realizza mai”.

Il presidente Iacop ha voluto fare chiarezza sul destino delle specialità regionale confermando senza ombra di dubbio che “votare sì al referendum costituzionale significa rafforzare l’autonomia e la specialità della nostra regione, significa confermare l’articolo 116 che prevede le autonomie speciali, significa avere un riconoscimento di pari dignità rispetto al Parlamento e allo Stato con l’inserimento del ‘principio dell’intesa’, cioè la necessaria negoziazione e quindi consenso tra il Parlamento e il Consiglio regionale circa le modifiche dello Statuto regionale”.

L’importanza del ‘principio di intesa’ è stata evidenziata anche dell’assessore Santoro che ha ricordato come tale diritto, finora, sia stato riservato solo nei confronti della Città del Vaticano. “Dobbiamo votare sì – ha dichiarato Santoro – per contare di più in un parlamento riformato che veda la presenza con uguale dignità dei rappresentanti delle regioni. Oggi non abbiamo un luogo centrale, a Roma, dove rappresentare in modo paritario le nostre esigenze. La regione Friuli Venezia Giulia con il sì al referendum ne esce rafforzata, ne esce conquistando il diritto a un’intesa che nell’attuale Costituzione è riservato solo alla Città del Vaticano”.

Infine il professore Coen, attualizzando i propositi a cui si sono ispirati i padri costituenti, ha asserito convinto che “questa modifica costituzionale rispetta lo spirito dei costituenti del ’47. La riforma rimette al centro del processo legislativo il Parlamento. Se il costituente del ’47 avesse solo immaginato che certe prassi avrebbero condotto ai risultati che sono sotto i nostri occhi ormai da più di una decina di anni avrebbe scritto le disposizioni che oggi noi troviamo nell’articolo 70 e nell’articolo 77 più ovviamente quella che riguarda la costituzione del nuovo senato rappresentativo dei territori”.

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