Messaggero Vento – 6 febbraio 2017. Di Michela Zanutto
Festa di musica e poesia per ricordare Cristian
Ieri il friulano ucciso a luglio a Dacca avrebbe compiuto gli anni
La moglie: si meritava una serata così. E gli dedica One degli U2
Occhi lucidi, ma con un sorriso. Perché il dolore per la perdita di Cristian Rossi è ancora troppo forte, ma la sua voglia di vita, la sua solarità, la sua positività, hanno imposto a tutti una serata all’insegna dell’allegria, almeno nel giorno in cui avrebbe dovuto spegnere 48 candeline. Così “Ricordiamo Cristian con parole e musica”, ieri sera, ha riempito il teatro Bon di Colugna. C’erano gli amici dell’imprenditore ucciso a Dacca sette mesi fa in un attentato terroristico. C’era anche la famiglia di Marco Tondat, l’imprenditore 39enne di Cordovado che ha condiviso con Cristian il tragico destino. C’erano le autorità. E poi c’era la musica. Le note che hanno fatto da sottofondo a una vita spezzata troppo presto.
«Ho scelto pezzi che Cristian amava molto – ha spiegato la moglie Stefania -. My way di Frank Sinatra era un must: la cantava sempre, da solo o in pubblico. C’era Creep dei Radiohead, che mi ha cantato la sera in cui mi ha chiesto di sposarlo, e poi One degli U2, la colonna sonora del primo ballo nel giorno del nostro matrimonio». Impossibile trattenere la commozione. Ma poco importava: asciugate le lacrime si ritornava a sorridere. Per Cristian. L’idea della serata è balenata nella mente di Stefania «diversi mesi fa quando, ritrovandomi da sola, ho iniziato a pensare a tutte le cose che avrei dovuto affrontare senza di lui». L’occasione ha nascosto anche una sorpresa per Stefania. Perché il socio del marito, Luca Gentilini, le ha raccontato un siparietto inedito: «Cercavo di convincerlo a tatuarsi ha raccontato Gentilini- e chi lo conosceva, sa quanto ardua fosse l’impresa. Ma io facevo leva sulle bambine, gli dicevo «tatuati i loro nomi sul petto». Lo stavo quasi convincendo, mi chiedeva se faceva male e quanto tempo durava la guarigione, fino a quando mi ha detto: «Luca, ci ho pensato. Faccio un disegno del tatuaggio, lo stampo su una maglietta e cosi intanto mi abituo. Anzi, ne faccio 15 uguali così le uso come biancheria. Questo era Cristian, una persona semplice e timorosa. Ma mi completava, tra noi due era la parte stabile. Lui mi aiutava a vedere le cose in modo più semplice. E mi manca», ha detto Gentilini.
A ricordare il profondo amore di Cristian per la famiglia ha pensato la sorella, Cristina Rossi. Sul palco si sono succeduti gli interventi del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, del sindaco di Tavagnacco, Gianluca Maiarelli e del giornalista Mattia Pertoldi, che ha parlato di terrorismo incalzato da Alessandro Pomarè. Ad aprire la serata sono stati l’attrice Valentina Rivelli e Francesco De Luisa, musicista. Sul palco poi è salito il comico Galax e infine la band Superup ha suonato dal vivo.