Incontro autorità locali a margine plenaria Comitato regioni Ue
(Ansa) Bruxelles – Le politiche di gestione dei flussi migratori possono partire anche dallo scambio di esperienze fra comunità locali, grazie al quale è possibile ricostruire passo passo un’economia martoriata dal conflitto. È questo lo spirito che anima il progetto sulla pesca al quale stanno lavorando la Regione Friuli Venezia Giulia e alcune città libiche, fra cui Tripoli, Sirte e Bengasi. L’iniziativa “riassume i pareri che il Comitato europeo delle regioni ha adottato intorno al tema dei migranti” spiega Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale friulano, che giovedì scorso a Bruxelles ha incontrato le controparti libiche per discutere i dettagli del progetto.
“Riteniamo che il settore della pesca, soprattutto per le comunità libiche che stanno sulla costa, possa essere un’opportunità per organizzare una propria attività a carattere economico”, dando “una prospettiva di reddito e d’impiego alla popolazione”, sottolinea Iacop. “Noi offriamo la collaborazione con le nostre realtà”, continua, “nel caso specifico un’organizzazione di comunità dedite alla pesca, quindi una realtà che possa essere omologa a quelle che potranno svilupparsi in Libia”, sperando che così “si possa riavviare in primis un’attività in loco, e poi anche una collaborazione di natura economica”. L’obiettivo è organizzare per maggio una prima visita di studio delle autorità locali libiche in Friuli, così da poter partire con la collaborazione entro l’estate. Il progetto rientra nell’iniziativa di “City diplomacy” avviata nel gennaio 2016 dal Comitato europeo delle regioni, sostenuta, anche economicamente, dalla Commissione europea.