(ACON) Trieste, 13 mar 2017 – AB – Inaugurazione dell’Anno giudiziario della giustizia tributaria ospitato nella sala Tessitori del Consiglio regionale del FVG, con il presidente Franco Iacop che, introducendo i lavori, ha sottolineato l’importanza della relazione con lo Stato che si viene a creare attraverso il rapporto tributario, un dovere per ogni cittadino, nel rispetto del quale, in caso di contenzioso, ha il diritto di ottenere un giudizio equo e rapido.
Alla presenza dell’assessore regionale alle Finanze e al Patrimonio Francesco Peroni e di numerose autorità, il presidente della Commissione tributaria regionale Paolo Alberto Amodio ha quindi svolto la sua relazione sull’amministrazione della giustizia tributaria in FVG e, dopo alcune considerazioni di carattere generale, ha sviluppato un’analisi dei rilevamenti statistici riferiti alle Commissioni tributarie delle quattro province e alla Commissione tributaria regionale.
I dati esposti gli hanno consentito di sottolineare l’impegno professionale dei giudici tributari che consente una fisiologica risposta alla domanda di giustizia in tempi che sono leggermente superiori al biennio, tra primo e secondo grado.
Accanto alla tempestività – ha aggiunto – vi è la qualità della risposta, tenuto conto della complessità della gran parte delle controversie trattate, che spesso si presentano molto articolate in quanto coinvolgono plurime imposte e varie annualità.
Particolare rilevanza assumono sul territorio le controversie in materia di dazi, accise, che rivestono profili di rilievo tanto sul piano probatorio, quanto in termini di valori economici.
Sul piano ordinamentale – ha concluso Amodio – va sicuramente riconosciuto alla Magistratura tributaria, nel suo assetto attuale, di aver ridotto in misura drastica le pendenze esistenti, a partire dal 1996, ossia dal momento in cui è entrata in vigore la riforma, con la garanzia costituita dal doppio grado di giudizio di merito.
Considerato che nei giudizi tributari è presente la parte pubblica – per definizione – forte e che si controverte su valori economici di frequente ben più elevati di quelli oggetto delle controversie civili ordinarie e su questioni giuridiche complesse – all’interno di una produzione legislativa non sempre chiara e comunque in continua evoluzione – in tale contesto il doppio grado di giudizio costituisce quindi una precisa garanzia per tutte le parti processuali.