Il Piccolo – 24 marzo 2017. Di Marco Ballico
Taglio dei vitalizi, Roma “copia” la regione Fvg
Il Palazzo ha adottato nel 2015 la sforbiciata sulle pensioni passata alla Camera. Assegni erogati oggi a 209 ex consiglieri. Nel 2017 prevista una spesa di 7 milioni
Trieste. Sulle pensioni della Casta, Roma segue Trieste con due anni di ritardo. Franco Iacop, nel ruolo anche di coordinatore della Conferenza delle assemblee regionali, considera la decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera di applicare un contributo di solidarietà sui vitalizi in essere degli ex parlamentari in linea con il percorso che ha portato anche in Fvg, con la Lr 2/2015, al taglio delle pensioni pubbliche dal 2015 a metà 2018.
Era stata proprio la Conferenza, a ottobre 2014, ad approvare un odg che invitava a definire una riduzione agli assegni degli ex, sollecitazione raccolta dalla gran parte dei territori.
«Accogliamo con soddisfazione la notizia che anche la Camera ha preso una decisione che va esattamente in quella direzione», dice il presidente del Consiglio Fvg, attento a ricordare peraltro che il contributo di solidarietà è sotto tiro in più Regioni da parte degli ex che non ci stanno: «Abbiamo fatto il massimo che si poteva fare, nel quadro di precise disposizioni costituzionali; siamo in attesa delle pronunce sui primi ricorsi, ma confidiamo nella bontà delle misure introdotte».
Si potrà fare qualcosa di simile, o anche di più, quando tra una quindicina di mesi arriverà a scadenza l’operazione taglio in Fvg? «Trattandosi di un provvedimento a scadenza non può ovviamente protrarsi all’infinito – osserva il capogruppo del Pd Diego Moretti -.
Sarà dunque la Conferenza a valutare cosa potrà essere necessario fare in futuro e comunque ne prenderà atto il prossimo Consiglio regionale. È bene ricordare che su tale tema, con la legge 10 del 2013, abbiamo approvato l’eliminazione del vitalizio fin da questa legislatura».
Con il presidente dell’associazione degli ex Fvg Dario Barnaba che preferisce il «no comment», l’aggiornamento per quel che riguarda la cinquantina di ricorrenti della regione lo dà intanto il legale Maurizio Paniz: «Siamo ancora alla questione della giurisdizione, sarà la Cassazione a fare chiarezza. Ma non credo prima di un anno e mezzo».
Anche Debora Serracchiani cita i traguardi già raggiunti in Fvg, a partire dall’abrogazione del vitalizio per i consiglieri regionali.
«Era nel nostro programma elettorale e appena arrivati abbiamo mantenuto quel patto con gli elettori. Si è trattato di uno, certamente molto importante, dei provvedimenti che abbiamo preso per riavvicinare la politica regionale ai cittadini, abbattendo privilegi insopportabili e riducendo stipendi».
Più in generale, aggiunge la presidente, «non è pensabile che ci sia chi si arricchisce facendo politica, e alcuni casi di cui si legge sono uno schiaffo alla povertà. Il mio desiderio di persona prestata alla politica e all’amministrazione è che l’accesso alle cariche elettive, anche alte, non sia riservato a chi già è benestante, perché può permetterselo, né che le migliori professionalità si tengano lontano dalla politica perché ne sarebbero economicamente danneggiate. Anche qui occorre equilibrio, e questo sembra l’ingrediente che manca nel dibattito di questi giorni».
Abrogato il vitalizio, si dovrà però pagare tutto il pregresso. La cifra accantonata è in calando, ma rimane consistente. Nel bilancio di previsione 2017 il Consiglio prevede una spesa di 6.960.000 euro per i vitalizi degli ex, oltre un milione in più della somma delle competenze spettanti agli eletti in carica (5.920.000 euro).
Stando a quanto riportato nel sito dell’aula, a percepire il vitalizio sono 209 persone. Escluse quelle che ricevono importi inferiori a 1.500 euro, sono tutti in “solidarietà per 40 mesi, dal 1 marzo 2015 al 30 giugno 2018, con percentuali di taglio dal 6% al 22,5% a seconda del mensile percepito e dell’eventuale doppia pensione (la maggiorazione della riduzione è in quel caso del 50%).
Prendendo in considerazioni gli importi più alti, i 5.831,45 euro di assegno lordo mensile di Roberto Antonaz, Giancarlo Casula, Gianfranco Moretton e Antonio Tripani hanno subito un “dimagrimento” di 605 euro, i 5.731,98 euro di Giancarlo Cruder sono ribassati di 588 euro e i 5.347,28 euro di Ferruccio Saro (doppio vitalizio e doppio taglio) sono “dimagriti” di 855 euro.
La mannaia più pesante ha del resto riguardato i politici di lungo corso con pensione d’oro bis. Oltre a Saro la legge 2 penalizza tra gli altri Milos Budin, Roberto Antonione, Angelo Compagnon e Giorgio Rossetti.