Cordoglio per scomparsa Ivano Benvenuti

Cordoglio per scomparsa Ivano Benvenuti(ACON) Udine, 23 ago – MPB – “Un sindaco, un amministratore regionale, una persona impegnata nelle istituzioni, nella politica, nel sociale di cui il Friuli e l’intera regione sentiranno la mancanza”.

Il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop esprimendo il cordoglio dell’Assemblea del Friuli Venezia Giulia e suo personale per la morte di Ivano Benvenuti, sindaco del terremoto del 1976 a Gemona, ne ricorda l’impegno totale per la ricostruzione di quella che è diventata la capitale morale di quella tragedia e della rinascita della nostra terra.

“Un impegno, il suo, vissuto con rigore e dedizione anche nei momenti più difficili, svolgendo fino in fondo l’esercizio della responsabilità e dell’autonomia istituzionale delle scelte e delle decisioni, sempre ascoltando la propria gente, – in difesa della nostra identità e del nostro modo di essere – come Benvenuti ha sempre detto, con uno stile nella politica e nella vita che ha coerentemente interpretato in tutta la sua lunga carriera, anche di assessore regionale alle infrastrutture, presidente di Confcooperative FVG, presidente del consorzio industriale Cipaf e di presidente della sezione Ana di Gemona.

“Era malato da tempo, ma a noi ha lasciato oltre, alla testimonianza di una vita, anche un suo ultimo contributo scritto l’anno scorso, per il 40º anniversario del terremoto, nella pubblicazione curata dal Consiglio regionale assieme all’Associazione dei consiglieri regionali, in cui si raccolgono atti e documenti sull’evento che ha cambiato la fisionomia del Friuli.

“Testimone e protagonista, come sindaco dal 1975 al 1983 e poi – divenuto consigliere regionale – come presidente della Commissione speciale per i problemi delle zone terremotate dal 1983 al 1988, in quelle pagine ci parla della sua esperienza sul campo sottolineando che “non c’erano modelli da copiare, bisognava inventare qualcosa; se era impensabile passare dalle tende alle case, come si era creduto di poter fare in un primo momento, dieci anni soltanto per riparare e ricostruire tutto sono stati un bel record”: una valutazione lucida e misurata, come era nel suo agire, eredità preziosa cui guardare con ammirazione e gratitudine”.

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