In Lussemburgo con le suore missionarie

In_Lussemburgo_con_suoreMessaggero Veneto - 22 ottobre 2017. Di Anna Dazzan

Delegazione dell’Eraple e del consiglio regionale alla scuola cattolica fondata a Gemona

Inaugurata nel 1965, la scuola materna cattolica italiana in Lussemburgo, diretta dalle suore Francescane missionarie del Sacro cuore, parla molto friulano. La congregazione, infatti, è stata fondata nel 1861 a Gemona da Laura Leroux de Bauffremont e Padre Gregorio Fioravanti.

Attente alle indicazioni della Chiesa, le suore, animate sempre da un profondo spirito francescano, sono state inviate in tutto il mondo a portare la loro missione evangelizzatrice.

Così sono arrivate anche in Lussemburgo (la prima è stata suor Annalena) e, dal 1965, si prendono cura dei bambini dell’asilo cattolico italiano, voluto nella capitale del Granducato dalla nostra ambasciata, guidata allora da Giorgio Bombassei.

Nei giorni scorsi, una delegazione di corregionali in visita in Lussemburgo e capitanata da alcuni rappresentanti dell’Eraple, Ente regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigrati, e da Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Fvg, non ha mancato un passaggio anche in questa scuola che porta il Friuli nel cuore. Ad accoglierli, una sorridente suor Luciana, originaria di Gemona e i 18 piccoli ospiti dell’asilo, cuore pulsante delle attività educative della comunità italiana in Lussemburgo.

Album fotografici alla mano, suor Luciana, ha sfogliato i ricordi di oltre cinquant’anni di presenza delle francescane gemonesi nel Granducato lussemburghese. Dal passaggio di personalità politiche come Aldo Moro e Giulio Andreotti, fino alla visita della granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, passando per la storia di padre Luigi Mella arrivato nel 1967 e originario di Caneva, sono stati molti gli aneddoti raccontati lasciandosi sfuggire più e più volte qualche parola in friulano.

Il saluto riservato dalle suore alla delegazione dell’Eraple e del consiglio regionale del Fvg, infatti, è stato un caloroso “mandi” detto con il sorriso aperto e il Friuli nel cuore.

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