Messaggero Veneto – 26 ottobre 2017. Di Maura Delle Case
Sportland Gemona
Il sigillo europeo Capitale nel 2019
Investitura ufficiale del progetto che coinvolge 17 paesi
Urbani: possiamo guardare definitivamente al futuro
Gemona – “Dear Mayors”. Cari sindaci. «Abbiamo l’onore di dichiarare “Sportland” Comunità europea dello sport 2019». Firmato: Gian Francesco Lupattelli, presidente di Aces Europe, la Federazione delle capitali e delle città europee dello sport. Se qualcuno gliel’avesse detto dieci anni fa, il sindaco di Gemona, Paolo Urbani, avrebbe di certo scansato l’ipotesi con un sorriso. Anche se lui, nel progetto nato sotto l’insegna “Città dello sport e del benstare”, poi ribattezzato “Sportland”, ha sempre creduto. Spinto dal determinante contributo in termini di competenze, idee e non ultimo entusiasmo garantiti dal project manager Enzo Cainero, uno che in materia di sport e grandi eventi – Giro d’Italia su tutti – in Fvg non ha nulla da imparare, ma da insegnare sì.
Il tandem, divenuto negli anni vera e propria carovana ha funzionato e ora da Bruxelles arriva il sigillo: nel 2019 Sportland sarà Comunità europea dello Sport. Un riconoscimento che premia, tutti e 17 i Comuni del progetto: Artegna. Bordano, Buja, Cavazzo Carnico, Chiusaforte, Forgaria nel Friuli, Gemona, Moggio Udinese, Montenars, Osoppo, Resiutta, Tarcento, Tolmezzo, Trasaghis, Venzone, Verzegnis, Villa Santina.
La notizia dell’investitura è di ieri. Contenuta in una missiva di poche righe, recapitata a palazzo Botón. «La vostra città – vi si legge – è davvero un buon esempio di sport come strumento di salute, integrazione, educazione e rispetto che sono i principali obiettivi di Aces Europe. Avete sviluppato politiche sportive esemplari, con ottimi impianti, programmi e attività. A partire da oggi, la vostra città è la benvenuta nella famiglia di Aces Europe».
Gli amministratori di Sportland, accompagnati dal presidente del Consiglio Fvg, Franco Iacop, sono attesi a Roma lunedì, nella sala d’onore del Coni, dove saranno premiati dal presidente Giovanni Malagò.
Urbani esulta. «Quando è arrivata la missiva ci ho messo un attimo a realizzare. Ci siamo candidati sapendo bene che arrivare era quasi impossibile. E invece… è andata. Oltre ogni aspettativa». La sensazione che una possibilità c’era il sindaco confessa di averla avuta la scorsa settimana, accompagnando la commissione di Aces alla scoperta di Sportland. Dagli impianti sportivi all’Università, “inciampando” – non proprio per caso negli atleti della nazionale sudafricana che hanno fatto di Gemona il quartier generale dei loro allenamenti. Su tutti il primatista mondiale nei 400 metri, Wayde Van Niekerk. Che lo sportivo più famoso del mondo abbia scelto di prepararsi in Friuli qualche peso, se non altro d’immagine, nella scelta di Aces lo deve avere avuto. Così almeno la pensa Urbani che missiva alla mano, come a voler mettere a fuoco la notizia, tenta di mettere in fila i motivi di un successo che per Gemona è “storico”. Parola sua: «Dopo 40 anni trascorsi a leccarci le ferite lasciate dal terremoto, ferite che resteranno indelebili, ma che fortunatamente siamo invece riusciti a rimarginare sul volto della nostra città, oggi è ora di guardare definitivamente al futuro. L’ex cratere del terremoto è divenuto Comunità europea dello sport». La voce del sindaco vibra di emozione. «Dieci anni fa – ricorda- molti guardavano al progetto come a uno slogan senza contenuti. Abbiamo fatto un passo alla volta e lo slogan oggi è divenuto una comunità allargata dove impianti sportivi, istituzioni scolastiche, ricchezze naturali sono parte di un rodato sistema.
La presenza del corso di laurea in Scienze motore – prosegue Urbani – e di impianti sportivi per le più svariate discipline insieme all’impegno a completare la filiera educativa con una sezione sportiva alle scuole medie inferiori e con un liceo dello sport in quelle su periori, sono il sale del nostro progetto». Ora per Sporland inizia la marcia di avvicinamento. Il 2018 sarà ricco di manifestazioni preparatorie m vista del 2019 che proietterà Gemona e l’area circostante nell’empireo delle città a misura di sportivo. Che sia un olimpionico o un amatore. Nella pedemontana friulana c’è posto per tutti.