(ACON) Trieste, 15 nov 2017 – RCM – Si è dato ancora una seduta prima di decidere, il Comitato ristretto istituito in seno alla V Commissione consiliare per valutare i tre progetti di modifica alla legge regionale n. 5 del 2003 sull’indizione e lo svolgimento dei referendum di iniziativa popolare, depositati rispettivamente da Colautti e Cargnelutti (AP), Zilli (LN), Bianchi con tutti i colleghi del M5S.
Moretti (Pd) per primo, ma poi anche Lauri (Sel-FVG), ha chiesto alcuni giorni per valutare le proposte di modifiche tecniche suggerite dagli uffici del Consiglio regionale che le hanno elaborate sulla base delle indicazioni raccolte nelle sedute precedenti, e cercare così di arrivare a un testo unico il più condiviso possibile.
Si tratta innanzitutto di istituire un organo competente al controllo di ammissibilità delle proposte di referendum che sia terzo rispetto al Consiglio regionale, ovvero una Commissione di garanzia per i procedimenti referendari, la cui composizione è ancora da decidere nei dettagli (ad esempio Violino del Gruppo Misto suggeriva di includere anche ex membri di Assemblee legislative) ma che per lo più prevede 5 componenti nominati dal Consiglio regionale. Inoltre sono eliminati tutti i riferimenti alle Province. E se su questi punti i consiglieri si sono trovati in accordo, resta ancora aperta la questione del numero minimo di firme necessario per la presentazione di un referendum, oggi pari a 500.
Visto che a breve si entrerà nel periodo dedicato alla legge di stabilità, ci ritroveremo già la prossima settimana – ha suggerito il presidente del Comitato nonché presidente della V Commissione, Martines (Pd), sposando in tal modo l’esigenza sollevata da Colautti e dalla Bianchi di rendere il provvedimento figlio di questa legislatura.
Il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, si è detto a sua volta d’accordo di finire l’iter entro la legislatura in corso. Quanto ad operare con maggiore trasparenza verso i cittadini, un organo terzo senza dubbio sarà più garante. Sicuramente da valutare il tema del numero delle firme per la presentazione di un referendum.
Da parte sua, Marin (FI) ha segnalato la recente proposta di legge sui referendum depositata a livello nazionale dai Radicali, in cui si riscontrano le preoccupazioni già segnalate a livello regionale dal Comitato, che quindi può trarne spunto per le soluzioni da prendere.