L’abbazia di Moggio Udinese, secondo antica tradizione, venne fondata il 9 giugno del 1118 in seguito ad un trasferimento di monaci che “sciamarono” da san Gallo, portando con sé i resti di San Otomaro, che ne era stato abate, oltre che un corredo liturgico di straordinaria importanza, costituito fra l’altro da manoscritti di impareggiabile bellezza e preziosità. Inizia da quella data, assunta nella vulgata come atto fondativo, una storia millenaria di fede, cultura e sapienza nell’ambito di quella fitta rete di monasteri benedettini che nei secoli innervò l’Europa offrendo un modello straordinario di accoglienza e di inclusione ma divenendo anche privilegiata opportunità per la circolazione di uomini, idee, conoscenza e bellezza. La storiografia più recente tende a concordare sul fatto che tale fondazione si sia basata sulla donazione elargita nel 1117 dal duca Cacellino, nobile slavo carantano (attuale Carinzia), come pio voto all’ordine di San Benedetto per la sua avventura in terra di crociata. Celebrare quest’anno i novecento anni di tale donazione rappresenta una meravigliosa occasione per esplorare le radici di un Europa latina, slava e germanica che si formò, nella sua pluralità culturale e linguistica, proprio nei secoli del Medioevo, fondando i propri principi su quella logica della fratellanza e della condivisione, del lavoro e della cooperazione che furono tipici dell’antica Regula Magistri e che nel profilo dell’abbazia di Moggio Udinese trovarono meravigliosa realizzazione.
Per approfondire queste tematiche la Casa per l’Europa organizza un convegno sabato 20 gennaio 2018 alle ore 16.00 presso l’Abbazia di San Gallo a Moggio Udinese. All’evento parteciperanno il Presidente della Casa per l’Europa Ivo Del Negro, il Sindaco di Moggio Udinese Giorgio Filaferro, il Parroco di San Gallo Abate Monsignor Lorenzo Caucig, il Professore e storico Alberto Vidon, il professore e scrittore Angelo Floramo, la Direttrice della Biblioteca Guarneriana Elisa Nervi e il Presidente del Consiglio Franco Iacop. È previsto inoltre il coinvolgimento del Collegium Musicum Ars Antiqua di Portogruaro che offrirà alla popolazione l’esecuzione delle antifone che tramandano l’antica liturgia aquileiese conservate nel manoscritto guarneriano n.°4 già appartenuto all’Abbazia di Moggio e proveniente da San Gallo.