Messaggero Veneto – 27 febbraio 2018. Di Giacomina Pellizzari
Con l’aiuto di 24 comuni, aziende e associazioni, 30 volontari portano la rinascita nella città umbra distrutta dal terremoto
Treppo Carnico – Squadra che vince non si cambia. Vale anche per i comuni della Carnia che tornano a portare il saper fare a Norcia. Cinque squadre di volontari composte da una trentina di persone, per lo più artigiani che hanno deciso di donare il loro tempo alla rinascita dell’Umbria distrutta dal terremoto, realizzeranno la seconda stalla dotata di laboratorio per la trasformazione dei prodotti. Grazie alla generosità di chi non ha dimenticato il dramma vissuto in Friuli nel 1976, un altro agricoltore potrà riprendere la sua attività nel centro Italia.
Si ripropone così l’esperienza di “Carnia Fidelis” maturata, lo scorso anno, a Fontavena, con la costruzione di una stalla di 350 metri quadrati per la stabulazione dei cavalli dell’azienda agricola Brandimarte. In quell’occasione la Carnia lasciò il segno ecco perché Nunzio Dell’Orso, l’altra azienda indicata dalla Cia (Confederazione italiana allevatori), ha fatto sapere ai carnici che aveva ancora bisogno di aiuto. A Treppo, sotto la regia di Luciano Plazzotta, si è messa in moto la macchina della solidarietà e, in pochi mesi, sono stati raccolti circa 50 mila euro. Almeno 12 mila arrivano da 24 dei 28 comuni della Carnia, che hanno stanziato 500 euro a testa. Non hanno aderito all’iniziativa solo Paularo, Prato Carnico, Preone ed Enemonzo.
Altri 20 mila euro sono stati stanziati dalla Regione: «Senza il supporto del presidente del Consiglio, Franco Iacop e del consigliere Enzo Marsilio, questo “miracolo” non sarebbe stato possibile», spiega Plazzotta senza dimenticare di ricordare che ulteriori 9 mila euro sono stati raccolti in Friuli da alcune Pro loco e varie associazioni locali. Il 13 marzo, da Treppo Carnico, partiranno i bilici carichi di materiali in parte donati dalle aziende della Valle del But, che hanno già sostenuto la costruzione della prima stalla a Fontavena di Norcia. La Secab di Paluzza, a esempio, ha messo a disposizione tutto il materiale per l’impianto elettrico.
Oltre ad allevare pecore e maiali, Nunzio Dell’Orso è un produttore di lenticchie e roveggia che da mesi si ritrova con l’agriturismo “Il Margine” gravemente danneggiato. «Con il nostro intervento – fa notare Plazzotta – renderemo antisismico l’agriturismo e trasformeremo una struttura metallica esistente, circa 160 metri quadrati, in un laboratorio dove l’agricoltore potrà confezionare e commercializzare i suoi prodotti». L’obiettivo è concludere l’intervento progettato da un ingegnere umbro, entro la fine di aprile. Il Friuli non ha dimenticato la solidarietà ricevuta più di 40 anni fa.