Udine, 2 marzo 2018. Le nuove forme di autonomia e il percorso di una regione a statuto speciale come il Fvg sono stati al centro di un incontro ieri a Udine con il Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, Gianpiero D’Alia.
Nel suo intervento D’Alia ha precisato che “la pre intesa appena siglata tra lo Stato e le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna non comporta alcun rischio per le regioni autonome di confine come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. Anche le regioni a statuto speciale possono chiedere ulteriori forme di autonomia che stimolano e innescano meccanismi di relazione e di cooperazione. Inoltre – ha proseguito – si creano nuove forme di opportunità di crescita per questi territori. Un Paese democratico è un Paese dove esiste il pluralismo istituzionale. Questa pre intesa deve farci riflettere sul fatto che il tema dell’autonomia non deve essere visto come un feticcio, ma come un principio flessibile che serve ad accompagnare la crescita dei nostri territori. Anche la riforma degli enti locali del Fvg è costruita sulle specificità di un territorio che cresce velocemente e che necessita di strumenti di decisione adeguati”.
D’Alia ha ricordato che la pre intesa per le nuove forme di autonomia è stata approvata all’unanimità lo scorso 6 febbraio dalla commissione da lui presieduta, “un’iniziativa che ha trovato consenso politico e istituzionale”. Nasce una nuova stagione del regionalismo italiano con un cambio di metodo nel rapporto tra Stato e Regioni che si sottrae alle logiche partitiche.
In questo contesto il presidente dell’Anci Fvg Mario Pezzetta ha ravvisato le necessità di “rivedere lo statuto regionale per renderlo più aderente all’attualità”, mentre per quanto riguarda l’autonomia degli enti locali, “la nostra regione può diventare un modello, attivando uno strumento per valutare le funzioni che possono essere svolte a livello comunale e quelle da gestire a livello sovra comunale: una rivoluzione fattibile”.
All’incontro ha partecipato il presidente del consiglio regionale Franco Iacop ricordando come i temi dell’autonomia e del regionalismo siano “di assoluto interesse per la nostra regione. Argomenti come il rapporto tra autonomie speciali e Stato e le città metropolitane troveranno spazio nella prossima legislatura”.
“La nostra regione ha cercato di aprire un dibattito serio per ribadire l’importanza del regionalismo e dell’autonomia – ha sottolineato il presidente della V commissione del consiglio regionale Vincenzo Martines – e il Fvg, che gestisce in maniera autonoma una materia come gli enti locali può dare un grande contributo al dibattito istituzionale”.
Di regionalismo differenziato si è parlato nel corso di un secondo incontro a Pordenone con D’Alia, Leopoldo Coen, componente della Commissione Paritetica Stato/Fvg, il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello e il Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative di Regioni e Province autonome Franco Iacop.
In particolare Franco Iacop ha voluto ribadire che il tema della istruzione e della formazione professionale, come materie di nuova competenza regionale di cui si fa riferimento nella pre-intesa Stato/Veneto, è un terreno di impegno per il Fvg e per la rappresentanza parlamentare che i cittadini sceglieranno il 4 marzo. “La sfida per far crescere la nostra regione e trattenere i nostri giovani sul territorio.
Declinando a un’altra scala quella formula che così bene descrive il sogno federale europeo, ‘Stati Uniti d’Europa’, con una leggera forzatura retorica potremmo affermare che ‘Regioni unite d’Italia’ è un’espressione che potrebbe idealmente descrivere un possibile assetto di differenziazione dell’autonomia regionale tale da consentire alle regioni italiane di adattare le proprie capacità di governo del territorio in funzione delle peculiarità locali.
L’autonomia va vista come la migliore risposta alla diversità per non appiattire con l’uniformità il potenziale di ciascuna regione. Bene quindi il processo in atto da parte del vicino Veneto di emanciparsi su alcune competenze. Ciò non toglie forza alla specialità del Friuli Venezia Giulia ma anzi consente di immaginare un lavoro di sviluppo sinergico in un contesto federalista”.