(ACON) Trieste, 13 mar 2018 – MPB – Il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, affiancato dai vicepresidenti Paride Cargnelutti e Igor Gabrovec e dal vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, al termine della seduta antimeridiana dell’Aula ha inaugurato la mostra di Walter Zironda (nella foto assieme al presidente Iacop), architetto vicentino di nascita e udinese di adozione, che negli spazi espositivi della sede dell’Assemblea legislativa, in piazza Oberdan a Trieste, ha portato una significativa rassegna delle sue opere declinate secondo linguaggi pittorici sia figurativi che astratti.
Oli su tela nei quali si susseguono figure e volti, paesaggi, alberi, cavalli, ma anche innumerevoli forme: un insieme di opere che, anche nel bel catalogo a corredo, documenta la produzione degli ultimi anni ove sviluppa appunto un lavoro di studio sulla forma dei corpi – umani o astratti – progettandola con il linguaggio grafico, poichè “pittura e disegno per me sono una cosa sola” – afferma Zironda dichiarando di disegnare con i pennelli.
Sullo sfondo del suo lavoro narrato dalle opere esposte si delinea la riflessione dell’artista sul ruolo dell’arte – astratta o figurativa, percettiva o concettuale – e della pittura, in particolare, caduta in disgrazia con l’avvento della fotografia; da “arte maggiore” la pittura sta già tornando strumento utile ad altri fini e mezzi, e comunque potrà egualmente avere un lungo futuro: per Zironda, infatti, ogni attività dell’uomo è tecnica e ogni tecnica prima o poi tramonta ma non necessariamente si estingue, smette di essere padrona ma torna a servire qualche scopo utile. Domani – avverte l’artista – forse capiremo meglio quale potrà essere lo scopo utile della pittura: costruire e disporre graficamente forme simboliche o realistiche entro lo spazio bidimensionale della tela per affermarle, sentirle e comprenderle di più.
L’esposizione sarà visitabile fino al 10 aprile; nelle giornate dal lunedì al giovedì l’accesso agli spazi espositivi è possibile con orario 9.30-12.30/14.30-17.30, mentre il venerdì solo al mattino fino alle 13.00.
Foto Giovanni Montenero