Candidato alle elezioni regionali

elezioni-regionali-fvgSono candidato alle elezioni del 29 aprile per il rinnovo del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Ho deciso di farlo per i temi che ritengo fondamentali per la vita economica e sociale della regione: il rafforzamento dell’autonomia della nostra Regione, del regionalismo in senso compiuto e del ruolo del Friuli Venezia Giulia nel contesto europeo.

Già quando era in discussione la riforma costituzionale ritenevo prioritario riconoscere un’importanza maggiore alle Regioni anche all’interno di un rinnovato Senato, non più Assemblea con funzioni speculari a quella dei Deputati ma Camera delle Regioni.

Queste rappresentano l’ambito legislativo più vicino ai cittadini, ad esse va riconosciuta maggiore responsabilità nella gestione della spesa pubblica, essendo più diretta la conoscenza delle esigenze del territorio e più immediata la possibilità di monitorare l’operato da parte dei cittadini stessi. Il mio lavoro in qualità di coordinatore nazionale della Conferenza delle Assemblee legislative regionali e di membro del Comitato europeo delle Regioni si è incentrato su questo presupposto.

Il Friuli Venezia Giulia, con il suo Statuto Speciale, ha dimostrato ampiamente, nel corso dei decenni, di essere in grado di amministrare con efficienza e lungimiranza il proprio patrimonio. Certo, ci sono aggiustamenti da fare e riforme ancora da compiere ma ritengo che sia necessario continuare il cammino rinnovando e ampliando la nostra autonomia nei confronti dello Stato centrale, per assumerci ulteriori responsabilità. Gli abitanti di questa regione hanno più volte dimostrato di essere pienamente in grado di sostenere questo impegno.

La stessa premessa vale anche per il ruolo che dobbiamo avere in ambito europeo, immaginando un’Europa che sia anzitutto Europa delle Regioni, ossia insieme di limitate aree di territorio con autonomia legislativa, capacità di stabilire reciproche relazioni proficue a partire dal basso. Il Friuli Venezia Giulia da questo punto di vista ha un’importanza storica e geografica notevole, è compreso in due macroregioni europee (quella Adriatico-Ionica e quella Alpina) e ha la capacità di rapportarsi con efficacia con Paesi membri, e non, dell’Unione Europea verso i quali abbiamo una lunga storia di relazioni politiche, culturali e commerciali.

Ritengo che soltanto questo tipo di impronta regionalista (al contempo di autonomia e di interrelazione) possa aiutarci a superare quelle pulsioni di chiusura, di omologazione e di nazionalismo che sembrano oggi prevalere ma che non ci proiettano in una concreta prospettiva di crescita e sviluppo.

Franco Iacop

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