Trieste, 9 aprile 2018 – Non più ritrovarsi tra cinque anni, ma tra due: è questo il primo, concreto risultato raggiunto dalla 2a Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena dopo che il Consiglio regionale ha legiferato in tal senso, modificando la legge regionale 26/2007.
È quanto è stato rimarcato nel corso della presentazione degli atti di detta Conferenza, svoltasi il 24 e il 25 novembre scorso, rispettivamente a Gorizia e a Trieste, per analizzare la norma regionale di tutela a dieci anni esatti dalla sua approvazione, valutare i risultati ottenuti e parimenti le difficoltà di attuazione e le carenze della disciplina normativa.
I temi affrontati nella due giorni di lavoro erano stati quattro, come suggeriti dal partner scientifico della Conferenza stessa, lo Slovenski raziskovalni institut – Istituto sloveno di ricerche (Slori): i risultati e le difficoltà nell’applicazione della LR 26/2007; la verifica dello stato di attuazione dei provvedimenti a favore del Resiano e delle varianti linguistiche della Valle del Natisone, Valle del Torre e Val Canale; gli assetti organizzativi e tecnici dell’Ufficio centrale per la lingua slovena e della rete dei servizi sul territorio; rappresentanza e rappresentatività della minoranza slovena.
L’auspicio giunto oggi dal presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, ma un po’ da tutti gli intervenuti, è che questi atti non restino lettera morta in un cassetto, ma siano vero spunto di partenza per la politica e in particolare per il prossimo Governo regionale verso le lingue “minoritarie”, termine quanto mai inadeguato visto che le comunità linguistiche presenti sul territorio rappresentano una parte integrante e una componente fondamentale della nostra specialità e della nostra autonomia.
Qualcuno ha lamentato una non eccessiva partecipazione ai lavori – è stato ammesso -, ma il dato numerico non deve far passare in secondo piano quello più importante, ossia che la Conferenza si è sviluppata con una platea di qualità, e gli interventi registrati ne sono la prova. Ora dobbiamo assumerci le conseguenti responsabilità, avere il coraggio di apportare le modifiche necessarie per portare la tutela della minoranza slovena a un livello sempre maggiore di efficacia.
Da parte di tutti, poi, il riconoscimento del salto di qualità avuto rispetto alla prima Conferenza, svoltasi 5 anni fa, tanto per organizzazione quanto per impostazione degli obiettivi da portare all’attenzione della prossima legislatura. Se qualcosa manca, si tratta di più specifici indicatori che permetterebbero di tenere sotto controllo l’applicazione della 26/2007.
Bando alle critiche sterili – è stato aggiunto – perché non si può solo distruggere, ma bisogna costruire e noi abbiamo uno dei migliori sistemi di tutela d’Europa, che va corretto, certo, ma anche mantenuto. Sta alla Regione tutelare veramente le minoranze.
A breve, gli atti della Conferenza saranno disponibili integralmente, tanto in sloveno quanto in italiano, sul sito Internet del Consiglio regionale.