L’autonomia e la specialità del Friuli Venezia Giulia sono “a rischio Lega”. Salvini vuole la grande macroregione del Nord
Il progetto del Partito Democratico è proseguire con il potenziamento delle infrastrutture, misure di sostegno alle famiglie, istruzione e lavoro; un progetto che vive sulla condizione di autonomia e specialità del Fvg.
Il rischio oggi si chiama Matteo Salvini che sostiene Zaia e Fedriga come interpreti delle nuove autonomie in un quadro macroregionale dove Veneto e Lombardia chiedono maggiore forma di autonomia, sostenendo che noi ne abbiamo anche troppa.
Zaia si propone come architetto del sistema Triveneto; viaggiando verso questa omologazione leghista di autonomia e specialità dobbiamo iniziare a preoccuparci. Salvini parla di autonomia del Nord e a Roma stanno aspettando le nostre elezioni immaginando un’unica macroregione settentrionale. Così noi non avremmo più autonomia, sarà un sistema federale non di bossiana memoria ma molto più gretto.
Un voto fondamentale quello del 29 aprile, non una riedizione in scala minore delle elezioni politiche ma un voto per il futuro del Fvg. Dobbiamo uscire dal parallelismo del 4 marzo in cui siamo stati incanalati, con la Lega che cala Fedriga come un messia. Una cosa è il dato nazionale, altra quello regionale che è più diretto, incentrato sulla dimensione del fare dei singoli territori che compongono la Regione.
Partiamo dal lavoro fatto, come lo sblocco delle grandi opere dopo l’immobilismo di Tondo e la gestione responsabile della specialità in un confronto non facile con il Governo. Un lavoro che non va disconosciuto aderendo a proposte più immediate che interpretano le paure dando risposte semplicistiche.