Prosciutto nudo? In Friuli gli allevatori di suini non hanno nulla da nascondere

Franco Iacop replica al report dell’associazione Terra! sugli allevamenti intensivi di suini

Udine, 20 aprile 2018. “Altro che bomba ecologica. L’Associazione Terra!, stilando suo report, probabilmente non ha visitato gli allevamenti di suini del Friuli”. Replica così Franco Iacop alla pubblicazione del report “Prosciutto nudo: i costi nascosti dell’allevamento industriale di maiali” condotto dall’associazione Terra! Che mette sotto accusa gli allevamenti di tutta Italia. “Qui non siamo in Olanda o in Danimarca; i nostri allevatori operano nel pieno rispetto delle regole imposte dall’UE e dell’ambiente in cui lavorano. Il modello di allevamento intensivo non appartiene alla categoria degli allevatori friulani. Quanto poi – prosegue Iacop – ai rischi sanitari denunciati nel report, ovvero l’uso di antibiotici superiore alla media europea ricordo che in Fvg esiste un Piano Regionale Integrato della Sicurezza Alimentare e Nutrizionale che costituisce il principale documento di programmazione dei Servizi che si occupano di prevenzione e controllo in sicurezza alimentare, nutrizionale e sanità pubblica veterinaria e che si inserisce in un programma più generale di azioni che promuovono un’alimentazione sana, sicura e sostenibile. Il Piano conferma la strategia adottata già negli anni passati per garantire e migliorare il livello di salute della popolazione, degli animali e dell’ambiente”.

Sono costanti i controlli inerenti i sistemi di identificazione e registrazione degli animali che vengono eseguiti sulla base della normativa comunitaria e nazionale vigente e delle linee guida fornite dal Ministero della Salute. Un dato su tutti: il Friuli Venezia Giulia è una delle sole due regioni in Italia ad aver ottenuto  l’accreditamento comunitario per l’Aujeszky, una malattia che colpisce i suini, ma tutti i capi di maiali del Fvg sono indenni, “inoltre  – conclude Iacop – negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale anche i controlli alle aziende ovicaprine, sia per adeguarsi ai nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) sia per monitorare la blu tongue fino ad arrivare al 100% di allevamenti controllati per Tbc bovina e per brucellosi ovicaprina, bovina e bufalina”.

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