Comitato Regioni: Iacop ad Ankara per parlare di allargamento

Ankara 11.12.2018 – Il consigliere Iacop ha partecipato oggi 11 dicembre ad Ankara al 21° incontro del Gruppo di lavoro sulle relazioni con la Turchia, intervenendo – in qualità di relatore del parere sul Pacchetto Allargamento 2018, approvato lo scorso 6 dicembre – nella sessione d’apertura “Relazioni EU–Turchia. Recenti sviluppi e impatto sulle autorità subnazionali”.

Dopo aver ringraziato dell’invito il presidente del gruppo di lavoro, Hicham Imane, ed il sindaco di Kahramankazan, Lokman Ertürk, Iacop ha ricordato che nella stesura della bozza di parere aveva voluto incontrare molti interlocutori e ascoltare le loro idee ed i loro suggerimenti. Nel caso della Turchia, aveva incontrato l’ex ambasciatore presso la UE, Faruk Kaymakcı, poi nominato Vice Ministro degli affari esteri e Direttore degli affari europei.

“Non c’è dubbio – ha affermato Iacop – che le relazioni tra l’UE e la Turchia sono oggi un po’ più complicate rispetto ai tempi passati. Tuttavia, l’UE è sempre stata e continua ad essere lungimirante. Ha fissato determinati criteri per l’accettazione di nuovi membri e se vengono compiuti progressi nell’adempimento di tali criteri, riconosce qualsiasi risultato ed è pronta a sostenere ulteriori sforzi.

Purtroppo, nel caso della Turchia, anche a causa dei gravi problemi riscontrati durante e dopo il tentativo di colpo di stato del luglio 2016, negli ultimi anni i progressi sono stati mediocri e, in effetti, sono state registrate alcune recessioni. Nella stesura del parere ho dovuto prendere in considerazione questa situazione”.

Considerato che nel dibattito sull’allargamento dell’UE compito del CdR è concentrare principalmente la sua analisi sulle autorità locali e regionali dei paesi interessati, non è stato possibile non menzionare all’interno del parere la rimozione dai loro uffici di decine di rappresentanti eletti locali.

“Spero – ha dichiarato Iacop – che le prossime elezioni locali del marzo 2019 rilancino il processo democratico e che tutti i posti siano occupati da rappresentanti eletti dal popolo e non da funzionari nominati dalle autorità centrali”.

Il parere ha riconosciuto il contributo della Turchia nella gestione dei flussi migratori e in particolare il sostegno fornito ai milioni di rifugiati siriani e ha indicato con forza che parte dei fondi stanziati dall’UE per sostenere questo impegno dovrebbe andare alle autorità locali che affrontano direttamente la situazione.

Iacop ha anche ricordato il caso cipriota, confidando in progressi rapidi e significativi nel rilancio dei contatti bilaterali, poiché le comunità locali sono quelle che trarrebbero particolare beneficio da soluzioni costruttive di disaccordi che durano da lungo tempo.

Ha quindi concluso sottolineando uno dei messaggi chiave presenti nel parere, quello che appare alla fine del punto 49. “In un momento in cui osserviamo nuove dinamiche nel processo di adesione dei Balcani occidentali, spetta alla Turchia – che era stata la prima in questo processo – decidere come proseguire sulla strada verso l’Unione europea, strada intrapresa nel 1987. Le relazioni tra l’UE e la Turchia possono essere positivamente segnate dalla progressiva uscita dalla situazione di emergenza seguita al tentativo di colpo di stato. Spero che il parere possa contribuire a rilanciare un dibattito franco e costruttivo. La convocazione di questo gruppo di lavoro è un segnale eccellente in questo senso e la nostra presenza qui oggi è un impegno a continuare questi incontri anche in futuro”.

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